Si tratta di due insospettabili operai che, durante le ore notturne, avevano deciso di arrotondare lo stipendio mettendo a frutto le tecniche acquisite nella loro professione. Con ogni probabilità sono gli autori di una lunga serie di colpi ai danni di bar della zona, di cui ripulivano i videopoker.

Ad incastrarli è stato l'ennesimo tentativo di furto ai danni di un bar situato all'interno dell'area di servizio Q8 in viale dello Sport. Alle tre di ieri mattina una pattuglia dei carabinieri di San Benedetto stava passando sul viale per un normale servizio di controllo quando ha udito forti colpi provenire dall'interno del locale. I militari hanno subito capito che c'era qualcosa che non andava.

Il conducente ha spento i fari e la pattuglia si è avvicinata senza fare alcun rumore. I segni del tentativo di furto erano evidenti già dall'esterno: la grata metallica di protezione della porta era stata letteralmente divelta a colpi di piccone e la porta stessa era stata sventrata con il medesimo sistema.

A quel punto i carabinieri sono entrati nel locale ed hanno trovato i due giovanissimi cugini intenti ad aprire i videopoker, naturalmente prendendoli a picconate, il collaudatissimo sistema che avevano già utilizzato per entrare nel bar. In terra c'era uno zaino che era stato già riempito di monete da uno e due euro. I militari li bloccano ma uno dei due si divincola e riesce a fuggire nei campi facendo perdere le proprie tracce.

Non ci vorrà molto a rintracciarlo: i carabinieri si presentano a distanza di qualche ora nella sua casa di Ascoli e scoprono che vi ha fatto tranquillamente ritorno. Ovviamente viene arrestato e, insieme con il cugino, deve rispondere di tentato furto aggravato.

Gli investigatori sembrano convinti che possano essere gli autori di almeno tre furti, sempre ai danni di bar, commessi nel corso del mese di settembre tra San Benedetto, Cupra Marittima e Monsampolo. In questo senso ci sarebbero utili indizi che sembrano portare proprio ai due specialisti che, quando non trovavano altro modo di entrare nei locali, erano soliti aprirsi la strada a colpi di piccone.

Ulteriori indagini, però, si stanno svolgendo per verificare se possano aver messo a segno altri colpi, anche nei mesi precedenti. In questo senso esiste infatti un'ampia casistica. In questo senso si stanno muovendo gli uomini della Scientifica con un raffronto diretto tra le impronte digitali dei due cugini e quelle trovate nei vari locali pubblici di San Benedetto e di tutto l'hinterland che sono stati visitati dai ladri negli ultimi tempi, in particolar quelli dotati di videopoker.

Un'operazione importante, dunque, iniziata in modo casuale ma proseguita con grande professionalità dagli uomini dell'Arma.