Il ruolo strategico della cultura nell'attività dei piccoli Comuni
Cossignano | Una "nuova" programmazione culturale che tiene conto delle grandi e delle piccole realtà, delle diverse caratteristiche delle municipalità costiere rispetto a quelle rurali o montane.
Organizzato dall'UPI e dall'ANCI Marche, venerdì 29 giugno scorso, si è tenuto ad Urbino, presso la sala provinciale di Piazza della Repubblica, un incontro-dibattito sul tema "Il ruolo di Province e Comuni nel quadro della nuova legislazione culturale regionale e nazionale". Tra i relatori il sindaco di Cossignano, Roberto De Angelis, che con il tema "Il ruolo strategico della Cultura nell'attività dei piccoli Comuni" ha contribuito con i suoi più elementari suggerimenti scaturiti anche dalla sua personale esperienza di amministratore di un piccolissimo comune, che si presta comunque ad una campionatura significativa in considerazione della realtà municipale di cui è caratteristica la regione Marche.
Nella legge di settore sulla cultura il Sindaco si auspica una "nuova" prospettiva di attività culturale per poter far esprimere tutta la propria identità dei piccoli comuni, oggi più che mai ambienti privilegiati per la costruzione di reti di rapporti interpersonali destinati a produrre insperate sinergie, coinvolgendo anche i giovani, in un quadro di rilancio della contemporaneità e dei linguaggi innovativi.
Una "nuova" programmazione culturale che tiene conto delle grandi e delle piccole realtà, delle diverse caratteristiche delle municipalità costiere rispetto a quelle rurali o montane, delle specificità che ogni ente possiede in confronto degli altri, secondo il principio di differenziazione contenuto nel Titolo V della Costituzione e nello Statuto regionale. La legge regionale deve essere in grado di evidenziare le competenze della regione stessa, della provincia e del comune.
Suggerisce alla Regione il ruolo di coordinamento e di programmazione dell'attività culturale. Alle province il ruolo di definire
il master plan culturale ovvero i macro-obiettivi, le strategie e le sequenze di azione da percorrere nell'arco temporale scelto partendo da una cornice conoscitiva e cognitiva che inquadri tutti i punti di vista dei rispettivi Comuni, per lo sviluppo integrato del territorio. Sono le province che devono mobilitare il tessuto locale e promuovere reti tra attori locali. Ai comuni, ovviamente, la definizione dei progetti puntuali e concreti.
Ciò che emerge in maniera sempre più pressante, ha riferito il Sindaco, è la necessità di realizzare un progetto culturale condiviso sul quale lavorare e dove si rende necessario che tutte le fasi siano strutturate in modo da suddividere in maniera chiara le responsabilità attuative.
Un progetto condiviso, un pensiero collettivo e strategico che si sviluppa a medio e lungo periodo, dove tra i vari livelli istituzionali la configurazione gerarchica deve essere progressivamente ridimensionata e sostituita da una configurazione aperta, reticolare, molteplice in virtù della stessa dignità istituzionale riconosciuta dalla Costituzione.
Come premessa di metodo ha sottolineato che questo schema è percorribile, e andrà percorso, non in un solo senso, ma bensì in senso circolare e ricorsivo: è possibile, cioè, riaprire il processo partendo volta a volta dai singoli progetti, o da un asse strategico, o dalla identificazione del macro-obiettivo. Metodo dialogico pertanto, e non assertivo, strutturando il dialogo collettivo interorganizzativo tra i soggetti istituzionali.
Del resto, con il principio di leale collaborazione, per il raggiungimento di un medesimo interesse concorrono più livelli di governo e quindi è realistico informare le relazioni fra gli stessi a dinamismo ed elasticità. D'altra parte, il principio di sussidiarietà (verticale) è attuato essenzialmente quando l'ente maggiore favorisce e rafforza la capacità di autonomia dell'ente inferiore.
Nelle conclusioni, per evidenziare il valore strategico della cultura, ha chiamato a soccorso il chimico e agronomo tedesco Liebig il quale formulò un importante principio ecologico oggi noto come "Legge del minimo". Nella formulazione originale, la legge di Liebig sosteneva che "la produzione è regolata dall'elemento presente in quantità minore rispetto alle esigenze della coltura". Liebig osservò che ogni pianta ha bisogno, ogni anno, di una certa quantità di vari composti nutritivi; la crescita è però impedita o rallentata se la concentrazione nel terreno di anche uno solo degli elementi nutritivi è inferiore alla soglia minima della necessità della pianta.
E' questa la "legge del minimo" che introduce, implicitamente, il concetto di "limite alla crescita". La crescita della comunità, per analogia, è dipesa da una serie di attività tra cui quella culturale. Se quest'ultima rimane sotto la soglia minima, impedisce o rallenta lo sviluppo della piccola realtà.
Idealmente lo sviluppo del territorio può essere paragonato al contenuto di una botte posta in piedi e le attività dell'amministrazione, i c.d. fattori limitanti, vengono paragonati alla lunghezza delle doghe. Il contenuto della botte dipenderà ovviamente dalla lunghezza della più corta delle sue doghe. Ebbene dobbiamo partire dal presupposto che la cultura nei piccoli comuni rappresenta la doga più bassa. Tutte le altre attività del piccolo comune potranno addirittura essere implementate ma inutilmente perché la lunghezza delle altre doghe si rivelerà del tutto ininfluente rispetto al contenuto.
In estrema sintesi "la cultura rappresenta il fattore limitante dei piccoli comuni". Stesso ragionamento si potrebbe utilizzare,
d'altro canto, nella relazione tra i piccoli comuni, da una parte, rispetto ai grandi comuni, province e regione, dall'altra, dove "i piccoli comuni rappresentano il fattore limitante della cultura" nel suo significato pluralistico e continueranno ad esserlo fino a che non saranno sostenuti nel "fare cultura", impedendo all'insieme del territorio provinciale o regionale di perseguire un armonico sviluppo ideale.
|
04/07/2007
Altri articoli di...
Politica
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)
Ascoli Piceno
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer

Una serata di emozioni e scoperte

Betto Liberati