Un titolo inquietante
San Benedetto del Tronto | L'Unità di ieri titolava "Veltroni, Franceschini, si parte" Titolo sbagliato, parziale e inquietante. Si parte su quale nave e per dove, con quale ciurma?
di Renato Novelli
La ragnatela inaccettabile di cariche e incarichi è solo un aspetto, il più spettacolare, ma anche il più superficiale della crisi. Vedo il PD come un'occasione storica, un appuntamento da non perdere, per coniugare i mutamenti della società con un livello adeguato di democrazia. Una navigazione ampia, in mari sconosciuti. Il PD è uno strumento per rinnovare la politica nel nostro paese, al di là della coalizione. Un appuntamento da non perdere al di là della diffusa sfiducia. Un appuntamento che metta fine alla "grande rassegnazione" del popolo ulivista e del popolo in generale che ha segnato l'ultimo anno. Entriamo nell'avventura con una proposta forte: una lista regionale di non iscritti ai partiti e di iscritti che metta al centro tre punti chiave:
1)apertura del partito
2) la riforma della politica
3) riformismo incisivo, reale e flessibilità di riforme fondate sulla realtà della società e non sul mantenimento degli elettori.
1)Apertura: Cosa è un partito aperto, oggi ? Per prima cosa le primarie vanno estese a tutte le elezioni di ogni ordine e
grado. Ogni volta mobilitare il numero più ampio di cittadini. Su questa base centrale vanno aggregate proposte più articolate di una nuova democrazia di partito e di società. Poche riunioni, pochi ma forti valori generali, più reti, siti,
associazioni su problemi dove i singoli possano esprimersi e partecipare a vari livelli. Consultazioni su problemi e riforme specifiche con cittadini secondo i criteri della partecipazione maturati nel dibattito di questi anni(Porto
Alegre, ma anche consultare un certo numero di cittadini e chiedere loro di esprimersi su un problema senza essere vincolati alle loro proposte).
2) Riforma della politica: Alla ricostruzione di un rapporto adeguato ala società di oggi tra partiti e cittadini, che è la vera riforma della politica, un taglio dei costi è benvenuta, ma soprattutto è benvenuta l'ipotesi di lavorare ad un sistema dove attività varie, di studio, di lavoro politico, diano la continuità dell'impegno dei dirigenti e limitino la presenza nelle istituzioni a 10 anni. Premier compreso. Largo ai giovani, ma l'età della politica va calcolata sugli anni di dirigenza globale e non all'anagrafe.
3) Riformismo: Riforma elettorale uninominale con primarie, e riforme vere. Oltre ad una chiara maggioranza ci vuole una corrispondenza con la società reale per soluzioni innovative. Non bastano i voti, dobbiamo cambiare le
idee.
Queste sono riflessioni personali che dirò il giorno 28 c.m. alle 17,00 ad Ancona, alla Medieteca comunale in una riunione di un gruppo di volenterosi di Ancona, alla quale vorrei invitarvi tutti. Non penso che siano vincolanti. Sono spunti da cui partire. Tutto si può cambiare per cambiare la politica in Italia.
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25/06/2007
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