Mario Vespasiani è approdato a Monteprandone. E' stata inaugurata ieri pomeriggio, presso l'Hotel San Giacomo, l'ultima mostra del giovane artista ripano dal titolo "Il fuoco nelle vene. I codici e gli approdi della pittura di Mario Vespasiani".

L'evento, organizzato dall'Associazione Culturale Officina San Giacomo, si pone come turning point (punto di svolta) dell'attività di ricerca del pittore che ha dichiarato, durante la conferenza di presentazione, di voler delineare con questa ultima esposizione le linee giuda sintetiche del percorso ormai intrapreso da cinque anni e suddiviso in cicli.

"Le tematiche affrontate nella mia ricerca pittorica, dagli animali, ai paesaggi, alle atmosfere barocche, ai ritratti, ai temi del sacro - ha affermato Vespasiani - lasceranno il posto alla pittura intrisa di emozioni".

Eppure alcuni critici d'arte ed estimatori di Vespasiani, nel corso dell'incontro di ieri, hanno tentato di approfondire i diversi aspetti dell'opera del giovane dagli anni 200 ad oggi. Sia Mario Santese (critico d'arte e poeta), che Mario Savini (critico d'arte e responsabile della rivista "Extrarte") che Alessandro Seri (poeta) si sono trovati concordi nel giudicare Mario Vespasiani un artista autentico nella sua ispirazione derivata prevalentemente dal contatto con la sua terra d'origine, originale nella scelta del formato quadrato per i suoi dipinti, unico nell'uso del colore (sempre vivido e fatto di contrasti cromatici forti), della luce (abbagliante e piena) e della tecnica dello ‘sgocciolamento' (mai affidata alla casualità, ma incardinata nella volontarietà dell'opera).

Duplice start-up (partenza) per la nuova attività pittorica di Vespasiani: la mostra personale del prossimo ottobre a Guastalla che segnerà il primo grande passo verso una consolidata libertà espressiva che rimane sempre concentrata sull'utilizzo di tonalità accese e prospettive ardite.

Successivamente l'ampliamento del progetto di apertura alle arti scultoree che sta trovando la sua espressione nella pianificazione di produzione, in collaborazione con la Marlon, azienda veronese leader nel campo del PVC e della raccolta di materiale di recupero, di borse-opere d'arte fatte a mano con materiali di riciclo. Su ciascun manufatto artistico vengono riprodotti immagini di dipinti diversi relativi alle tematiche trattate da Vespasiani in tutta la sua carriera.

Ogni borsa-opera è un unicum in quanto possiede la firma originale, siglata a mano dall'artista e la dicitura "UNO di UNO" e una particolarissima cinghia che altro non è se non la cintura di sicurezza di auto destinate alla rottamazione.

"Le sculture d'autore - ha assicurato Vespasiani- non verranno vendute con il normale sistema di commercializzazione nei negozi, ma saranno fatte circolare attraverso il canale delle Gallerie d'arte".