Violenza carnale su un bimbo di appena 10 anni: uno squallido caso di pedofilia in città
Teramo | Arrestato pedofilo 30enne. Il minore è riuscito a divincolarsi e fuggire, evitando ulteriori violenze. Ma è solo la punta dell'icesberg: il fenomeno è in preoccupante aumento.
di Nicola Facciolini

Questura, Passamonti a Teramo
La cronaca dello squallore della violenza carnale sui bambini, sbarca nella città di Teramo. Gli uomini della Questura aprutina hanno acquisito elementi di colpevolezza nei confronti di P.M., di anni 30, per avere costretto, con violenza, un minore di anni 10, a subire atti sessuali. L'uomo è stato tratto in arresto lo scorso 31 maggio 2007 dai poliziotti della caserma "Passamonti" e rinchiuso nel carcere di Castrogno. A fermare il "pedofilo" teramano, è stata una specifica attività investigativa condotta dalla Polizia di Stato (sezione reati contro la persona, in danno di minori e reati sessuali).
Il fatto si sarebbe verificato circa un mese fa proprio in città e solo ora sono state tratte le conclusioni del caso di polizia giudiziaria. Il turpe episodio si sarebbe verificato nei pressi di un campo di calcio dove il bambino si trovava in quel momento da solo. Ne approfittava il giovane disoccupato per mettere in atto il suo squallido disegno. Le indagini, condotte di concerto con l'autorità giudiziaria e l'ausilio di un consulente tecnico psicologo, hanno acclarato la dinamica del piano criminale.
Secondo gli inquirenti l'indagato avrebbe avvicinato il bimbo, mentre questi si trovava, da solo, nei pressi di un campo di calcio e, dopo averlo immobilizzato, avrebbe praticato un rapporto orale, tentando di costringerlo successivamente a subire un rapporto anale che, tuttavia, non avrebbe avuto luogo in quanto il minore sarebbe riuscito a divincolarsi e fuggire. La locale Procura della Repubblica, dietro specifica proposta della Questura di Teramo, ha emesso un provvedimento cautelare in carcere a carico dell'indagato. La grave vicenda è stata scoperta dalla Squadra Mobile di Teramo, che con estremo riserbo, vista la delicatezza del caso e l'età della vittima, ha condotto le indagini. Ma è solo la punta dell'icesberg. Bambini sfruttati, violentati e picchiati. Costretti a fare l'elemosina e a consegnare i soldi, pena le botte, ai loro aguzzini, nella maggior parte dei casi parenti o genitori.
Di storie tristi e angosciose che hanno come protagonisti i bambini se ne vedono e sentono tante, troppe. E' in crescita anche il fenomeno degli abusi sessuali sui minori compiuti spesso da persone di loro conoscenza, nella maggior parte dei casi familiari. "Le violenze avvengono sopratutto dentro casa e non riguardano solo le famiglie degradate ma tutte le classi sociali e tutte le categorie di professionisti - dicono gli esperti della Polizia di Stato - tra l'altro gli abusanti si avvicinano ai bambini gradualmente e in modo subdolo per riuscire a conquistare la loro fiducia".
E in fenomeno si diffonde sempre di più anche su Internet. In alcuni casi per fortuna rari, ma raccapriccianti le violenze sono tali da arrivare perfino ad uccidere le piccole vittime. Oltre agli uffici minori, istituiti presso le varie questure in seguito alla legge n. 66 del 1996, con lo scopo di risolvere i problemi dei minorenni e delle famiglie in difficoltà, è stata costituita anche una Sezione Minori presso la Direzione centrale della polizia criminale e alcune sezioni specializzate presso le Squadre mobili delle questure. Che si occupano in particolare delle indagini sugli abusi sessuali, lo sfruttamento della prostituzione, la pornografia infantile e il turismo sessuale a danno dei più piccoli.
L'impegno, in costante aumento, della Polizia postale e delle comunicazioni, è focalizzato alla denuncia e all'oscuramento dei siti internet a contenuto pedo-pornografico. Utile si è rivelata la collaborazione dei navigatori che a Stop-it, il sito realizzato dall'associazione "Save the Children" in collaborazione con la Postale, a cui sono giunte dal 2002 ad oggi ben 7.770 segnalazioni.
Il fatto si sarebbe verificato circa un mese fa proprio in città e solo ora sono state tratte le conclusioni del caso di polizia giudiziaria. Il turpe episodio si sarebbe verificato nei pressi di un campo di calcio dove il bambino si trovava in quel momento da solo. Ne approfittava il giovane disoccupato per mettere in atto il suo squallido disegno. Le indagini, condotte di concerto con l'autorità giudiziaria e l'ausilio di un consulente tecnico psicologo, hanno acclarato la dinamica del piano criminale.
Secondo gli inquirenti l'indagato avrebbe avvicinato il bimbo, mentre questi si trovava, da solo, nei pressi di un campo di calcio e, dopo averlo immobilizzato, avrebbe praticato un rapporto orale, tentando di costringerlo successivamente a subire un rapporto anale che, tuttavia, non avrebbe avuto luogo in quanto il minore sarebbe riuscito a divincolarsi e fuggire. La locale Procura della Repubblica, dietro specifica proposta della Questura di Teramo, ha emesso un provvedimento cautelare in carcere a carico dell'indagato. La grave vicenda è stata scoperta dalla Squadra Mobile di Teramo, che con estremo riserbo, vista la delicatezza del caso e l'età della vittima, ha condotto le indagini. Ma è solo la punta dell'icesberg. Bambini sfruttati, violentati e picchiati. Costretti a fare l'elemosina e a consegnare i soldi, pena le botte, ai loro aguzzini, nella maggior parte dei casi parenti o genitori.
Di storie tristi e angosciose che hanno come protagonisti i bambini se ne vedono e sentono tante, troppe. E' in crescita anche il fenomeno degli abusi sessuali sui minori compiuti spesso da persone di loro conoscenza, nella maggior parte dei casi familiari. "Le violenze avvengono sopratutto dentro casa e non riguardano solo le famiglie degradate ma tutte le classi sociali e tutte le categorie di professionisti - dicono gli esperti della Polizia di Stato - tra l'altro gli abusanti si avvicinano ai bambini gradualmente e in modo subdolo per riuscire a conquistare la loro fiducia".
E in fenomeno si diffonde sempre di più anche su Internet. In alcuni casi per fortuna rari, ma raccapriccianti le violenze sono tali da arrivare perfino ad uccidere le piccole vittime. Oltre agli uffici minori, istituiti presso le varie questure in seguito alla legge n. 66 del 1996, con lo scopo di risolvere i problemi dei minorenni e delle famiglie in difficoltà, è stata costituita anche una Sezione Minori presso la Direzione centrale della polizia criminale e alcune sezioni specializzate presso le Squadre mobili delle questure. Che si occupano in particolare delle indagini sugli abusi sessuali, lo sfruttamento della prostituzione, la pornografia infantile e il turismo sessuale a danno dei più piccoli.
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02/06/2007
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