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Intervista a Marco Pennesi

San Benedetto del Tronto | L'eterno ragazzo. L'uomo che non vuole invecchiare. La sua carriera di pilota inizia a 14 anni su una moto da cross e nel 2004 diventa Campione iridato per l'Offshore con una imbarcazione progettata e costruita da lui stesso.

Il costruttore e pilota della TNT 46 Corsa, colui che realizza sistemi di propulsione e di guida e sollevatori per imbarcazioni di nuova concezione con la stessa semplicità con la quale concepisce e commercializza qualsiasi tipo di impianto è un talento riconosciuto nel settore della meccanica ed un autodidatta che ha fatto delle sue passioni una meta.

Instancabile nel lavoro Marco Pennesi è un imprenditore innovativo ed una persona pacata e riflessiva nonché un perfezionista. Uomo del fare, questo figlio dei motori e collezionista di premi, corre veloce ed alla guida diventa tutt'uno con il mezzo che domina.

La sua carriera di pilota inizia a 14 anni su una moto da cross e nel 2004 diventa Campione iridato per l'Offshore con una imbarcazione progettata e costruita da lui stesso. Solo pochi anni prima, nel 2001, aveva acquistato il cantiere navale di San Benedetto del Tronto ristrutturandolo. Mettiamo allora a fuoco questo personaggio dal fascino inequivocabile:
Come ti sei avvicinato all'Offshore?
Credo per sbaglio nel 1991 con le jet skin nel Campionato Europeo, poi nel 1997 con il primo motoscafo modificato e nel 2001 con la prima barca da corsa, da semi corsa perché era da diporto, ma molto, molto potente. Nel 2002 abbiamo partecipato ad una gara del Mondiale forse la più famosa del Mondo, Torchini Kaos nell'isola di White conquistando il 2° posto. Abbiamo continuato con altre gare sempre conquistando sempre il 2° o il 3° posto. Ci siamo avvicinati nuovamente al mondiale nel 2004 con una barca di serie preparata da noi.
Abbiamo vinto in categoria Super Sport e siamo subito passati all'Evolution conquistando un 1° e 2° posto e poi un 3° e 4° posto. Poi è arrivato il momento della TNT 46 Corsa e con essa abbiamo ottenuto buoni piazzamenti.Nel 2006 abbiamo ottenuto il maggior punteggio medio a parità di gare effettuate ottenendo 3 primi posti un 2° un 3° ed un 4° in classifica.
Le tue qualità nello sport sono ben conosciute ma noi siamo curiosi di conoscere l'uomo dietro lo sportivo...
Forse sono solo una macchina che lavora in cantiere come in azienda meccanica, tanto che i due lavori sono complementari. Quello che mi spinge tutti i giorni a stare in cantiere fino all'una di notte è solo la passione.


Nella corsa alla velocità qual è la sfida?
È una cosa che ho dentro, la corsa. Lo faccio anche in macchina da 30 anni, figurarsi pilotare le proprie creazioni, credo che pochi al Mondo possano farlo.
Quante ore dedichi al lavoro e quante al tempo libero?
Il tempo libero per me è progettare e mettere a punto la barca, realizzare i vari componenti. Per questo dedico di media cinque ore al giorno al cantiere e dodici ore al lavoro in azienda. La mia vita è in azienda dalle sette alle venti ed in cantiere dalle venti all'una di notte, sabati e domeniche inclusi.
Di chi o di che cosa non potresti mai fare a meno?
Attualmente di questo, di questo sport.
Massimo Rossi, il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno ti considera il suo cavallo di battaglia...
Massimo lo conosco da sempre, nella sua officina ho appreso i primi concetti di meccanica da suo padre, suo fratello e lui mi ha insegnato a realizzare i primi disegni. Ha capito quello che siamo in grado di fare. I lavori sulle barche da corsa sono facilmente riportabili a quelle da diporto e lui ci darà una mano a svilupparci nel Mondo della nautica.
L'esperienza in America...
L'esperienza in America non la rifarei, non ci tornerei per lavoro, non riesco ad essere produttivo in posti che non conosco, senza parlare la lingua, senza capire ed essere capito.
Come vorresti essere da vecchio...?
Non diventerò vecchio.
Tra New York ed il Tibet?
New York
Tra Terra e Mare?
Mare...con un po' di terra...

 

19/06/2007





        
  



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