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Solidarietà e sostegno alla "Poderosa" di Castel di Lama

Castel di Lama | Le vicende lamensi hanno dimostrato la prova in atto di stesura di un programma di negazione del Politico (quello con la "P" maiuscola) che sta minando lo spirito originario e la forza autentica del Prc.

di Massimo Martelli*

Esprimo personalmente e a nome di molti compagni e compagne del circolo "Fanesi" di Rifondazione Comunista la piena solidarietà al circolo "La Poderosa" di Castel di Lama, riguardo alla polemica che ormai da settimane divampa a mezzo stampa, e non solo, con la Federazione picena, sempre di Rifondazione Comunista.

Questa vicenda esprime ben più di un semplice contrasto a livello amministrativo, avvenuto con la richiesta di dimissioni dell'assessore Tommaso Amadio da parte del circolo lamense al seguito dell'uscita del partito dalla coalizione locale di centro-sinistra (attualmente alla guida di Castel di Lama) e gli attriti che conseguentemente sono emersi con la Federazione e con il coordinamento regionale del partito, fino ad arrivare alla minaccia di commissariamento del circolo.

Quanto sta avvenendo interessa piuttosto, al momento attuale e in termini molto più ampi, la natura stessa del Partito della Rifondazione Comunista nelle sue istanze di democrazia, partecipazione e rappresentatività, nonché nelle sue vesti, ideologiche e statutarie, di partito di massa, territorialmente fondato e ramificato: un partito che nasce e si sostiene con la linfa della sua "base", che è fatta di donne e di uomini, di lavoratori e di lavoratrici, di migranti, di disagiati, di giovani, di pensionati, di emarginati e in generale di tutti coloro che pretendono e si impegnano per la fondazione di una società più giusta, equa nella gestione e nel godimento dei beni comuni, affrancata dal terrore della guerra, della violenza e della miseria, e tutto ciò attraverso un percorso di militanza condivisa, libera dal condizionamento opaco di quelle strutture piramidali e verticistiche che si intendono superare nella società.

Le vicende lamensi hanno invece dimostrato la prova in atto di stesura di un programma di negazione del Politico (quello con la "P" maiuscola) che sta minando lo spirito originario e la forza autentica del Prc, attraverso il tentativo di imporre dall'alto le decisioni (contrariamente a quanto si sostiene spesso, e strumentalmente, dai palchetti dei comizi elettorali); di mantenere la parvenza formale della politica (ossia quella consuetudine che rende "buoni" gli amministratori in quanto, semplicemente, amministratori che "fanno i buoni" e che difende "di principio" solo le questioni che possono setacciarsi al vaglio del bilancino del compromesso e dell'interesse personale o di casta); di irrigidire la forza propulsiva di questo partito, che vuole costituire nella militanza e nella passione autentiche un'alternativa di società, dentro le maglie (di filo spinato) della pura e vuota rappresentanza e della pura e sterile delega conto terzi, affidando ai funzionari e agli apparati l'esercizio del pensiero e dell'azione politica della cosiddetta "base", spesso considerata alla stregua di una massa amorfa e indifferenziata, un semplice serbatoio elettorale cui attingere al momento opportuno.

Un programma di negazione che intende trasformare i circoli e la loro funzione fondamentale di collante territoriale in semplici sportelli informativi ed elettorali, in esclusive agenzie di distribuzione di volantini, bandiere, adesivi e spillette: via allora i circoli come luoghi di incontro, discussione, dibattito e programmazione, e spazio alle gerarchie e alla corsa sfrenata agli incarichi da cumulare come medaglie da esibire sul petto.
Auspichiamo che la polemica sulla "Poderosa" di Castel di Lama si risolva a vantaggio del nostro partito (sottolinea il termine "nostro") e della Politica (quella con la "P" grande).

Noi ci impegneremo sempre a perseguire questo fine e a lavorare in questa direzione.

*Segretario Prc Ascoli Piceno

12/06/2007





        
  



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