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Nasce il museo dell'arte ceramica

Ascoli Piceno | Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni che intrecciano, seguendo un ordinamento cronologico, gli eventi legati alla produzione della ceramica ascolana con quelli delle altre manifatture.

Nasce il Museo dell'arte ceramica di Ascoli Piceno, una delle più ricche e funzionali strutture museali - dedicato interamente alla ceramica - esistenti nel Centro Italia. Il nuovo museo, situato nel restaurato Chiostro di San Tommaso, custodisce circa 300 pezzi risalenti al periodo compreso tra il XV e il XX secolo. Le opere, provenienti dalla collezione e dai depositi della Pinacoteca civica ascolana, testimoniano la storia della ceramica ascolana e i suoi rapporti con le più importanti scuole manifatturiere italiane.

"Tre in particolare - sottolinea Stefano Papetti, consulente scientifico del Museo - i nuclei espositivi più importanti: le maioliche di Castelli, in Abruzzo, con opere di Francesco, Carlo Antonio e Aurelio Grue; quelle di Faenza, Deruta e Montelupo Fiorentino donate al Comune dal medico ascolano Antonio Ceci; il gruppo di ceramiche settecentesche ascolane della famiglia Paci e la collezione novecentesca delle manifatture Matricardi comprendenti opere realizzate dai maggiori artisti marchigiani del tempo, tra cui Bruno da Osimo, Adolfo De Carolis e Polidori".

All'inaugurazione, in programma, per la giornata di venerdì 1° giugno, alle ore 18.00, parteciperanno, tra gli altri, il sottosegretario ai Beni culturali Andrea Marcucci, il vicepresidente della Regione Marche, Luciano Agostini, e il sindaco della città, Piero Celani. Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni che intrecciano, seguendo un ordinamento cronologico, gli eventi legati alla produzione della ceramica ascolana con quelli delle altre manifatture.

Il nuovo polo museale dispone anche di spazi e di attrezzature per lo svolgimento di attività didattiche, stages sulle tecniche di lavorazione della ceramica e incontri con artisti. Tra le mostre in programma, da segnalare quella sulle ceramiche e sui prodotti artigianali tipici provenienti dal museo di Nove, in Veneto. La struttura, restaurata coni fondi dell'Unione europea, è collegata in rete alla Pinacoteca civica di Ascoli, una delle più grandi del Centro Italia insieme a quella di Perugia, e alla Galleria d'Arte Contemporanea, dove è possibile ammirare la più grande raccolta di opere di Osvaldo Licini.

L'origine della produzione della ceramica ascolana risale al XV secolo, con l'apertura di numerose botteghe artigiane specializzate nella lavorazione di raffinati oggetti ed è proseguita quasi ininterrottamente fino ai giorni nostri: una lunga tradizione caratterizzata da nomi di rilievo, tra cui quello della famiglia Paci, che hanno consentito ad Ascoli di entrare di diritto nel novero delle 36 città che fanno parte dell'Aicc, Associazione italiana città della ceramica. Caratteristiche della manifattura ascolana sono i bouquets, i tralci e i festoni con le tipiche rose violacee unite a semplici fiori di campo. Dal 2001 Ascoli è stata ufficialmente riconosciuta come zona di affermata produzione di ceramica artistica tradizionale. Diciotto le botteghe artigiane attive in città.

01/06/2007





        
  



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