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I più ricchi in Lombardia, i più poveri in Calabria

Roma | È tempo di dichiarazioni dei redditi. Contribuenti e professionisti sono alle prese con l'importante scadenza fiscale e con il conseguente pagamento delle imposte

di Luigina Pezzoli

È tempo di dichiarazioni dei redditi. Contribuenti e professionisti sono alle prese con l'importante scadenza fiscale e con il conseguente pagamento delle imposte. Dall'analisi regionale dei redditi emerge una fotografia abbastanza variegata dell'Italia. Abitano in Lombardia i contribuenti che dichiarano al fisco i redditi più consistenti.

L'ammontare pro capite calcolata sulla base del numero contribuenti dell'imposta sui redditi delle persone fisiche in Lombardia è pari 19.883 euro contro i 18.843 euro dichiarati dai laziali e ai 19.338 euro dei contribuenti dell'Emilia Romagna. Il dato emerge da una ricerca condotta dalla Fondazione A.N.CO.T. -Associazione Nazionale Consulenti Tributari che ha rielaborato i dati diffusi di recente dal Dipartimento delle Politiche Fiscali del Ministero delle Finanze.

Secondo l'analisi del dicastero l'Imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) è l'imposta più importante del sistema tributario per numero dei contribuenti interessati: nel 2004, circa 40,5 milioni di soggetti hanno percepito redditi rilevanti ai fini Irpef (Unico, Modello 730, trattenute da parte dei sostituti di imposta). In pratica, l'Irpef riguarda circa il 70 per cento della popolazione; per il gettito: gli incassi Irpef realizzati nel 2004 costituiscono oltre due terzi delle imposte dirette e circa un terzo delle entrate tributarie della Pubblica Amministrazione.

Proseguendo l'analisi relativa alla situazione nelle varie regioni italiane emerge che all'ultimo posto della graduatoria si trova la Calabria con una media per contribuente pari a 12 mila euro dichiarati nel 2005. La Calabria è preceduta dalla Basilicata con una media per contribuente pari a 12.405 euro mentre nel Molise la media è pari a 12.521 euro. È un'Italia spaccata in due se si confrontano le regioni che hanno una media al di sotto di quella nazionale che si attesta a 16.784 euro.

Infatti Calabria (11.999), Basilicata (12.405), Molise (12.521), Puglia (13.167), Sicilia (13.312), Campania (13.963), Abruzzo (14.058), Sardegna (14.330), Marche (15.581) e Umbria (15.828) hanno redditi medi inferiori alla soglia nazionale. Invece, Friuli Venezia Giulia (17.175), Toscana (17.225), Veneto (17.428), Trentino Alto Adige (17.554), Liguria (17.662), Piemonte (17.943) Valle d'Aosta (17.967), Emilia Romagna (18.338), Lazio (18.843) e Lombardia (19.883) hanno una media superiore a quella registrata in tutto il Belpaese. "La presenza di un gran numero di percettori con redditi molto bassi influenza i dati di sintesi, sia in termini di dati medi, sia in termini di distribuzione percentuale - sostengono al Ministero - gran parte dei redditi bassi sono relativi a pensionati, a chi ha lavorato per porzioni di anno e a chi possiede solo redditi da immobili".

"Per completare l'analisi del reddito complessivo medio che è pari a 16.784 Euro - ha spiegato il presidente della Fondazione A.N.CO.T Dino Agostini - occorre evidenziare che lo stesso , escludendo i soggetti il cui reddito è inferiore alla soglia di esenzione minima di 3 mila Euro prevista dalla deduzione per la progressività dell'imposta, sale a circa 18.900 Euro. Diverso è il reddito medio complessivo dichiarato in rapporto al numero di famiglie, che ,in base ai dati dell'ultimo censimento, risulta pari a circa 31.500 Euro, grazie all'apporto di più percettori di reddito che ovviamente compongono i vari nuclei familiari. Altra considerazione, che occorre opportunamente rilevare, riguarda i redditi provenienti dal settore agricolo che come ben sappiamo sono calcolati catastalmentee non in base all'effettiva redditività. Per cui, tenuto conto che in molte realtà d'Italia, prettamente agricole, esso è la maggiore fonte di reddito per diverse famiglie, dobbiamo fare attenzione a non confondere i dati forniti dal Ministero, relativi ai redditi dichiarati, con i redditi effettivamente a disposizione degli italiani ".

"In Italia - ha detto il presidente dell'A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari Arvedo Marinelli - degli oltre 40 milioni di soggetti che dichiarano redditi rilevanti ai fini Irpef, circa dieci milioni (il 26 per cento) dichiarano un'imposta netta pari a zero. L'imposta dichiarata è dunque distribuita su 29.776.789 soggetti. In media, l'incidenza dell'imposta netta sul reddito complessivo è pari al 18,3 per cento (diversa è l'aliquota media di imposizione, cioè il rapporto tra imposta e reddito imponibile). Il carico d'imposta è distribuito in maniera progressiva, il 90 per cento dei contribuenti con redditi più bassi paga circa il 45 per cento dell'imposta totale ed il restante 10 per cento paga il 55 per cento dell'imposta totale. Nel periodo i tributaristi sono impegnati nella predisposizione delle dichiarazioni dei redditi - ha concluso Marinelli - confermiamo la necessità di procrastinare al 30 settembre le scadenze per la presentazione di tutti i modelli come abbiamo sollecitato con due lettere al dicastero competente".

25/05/2007





        
  



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