Si è risolta con una condanna a 4 mesi e giorni 10 di reclusione ed €.100,00 di multa, oltre alle spese processuali, la vicenda dei vigili sangiorgesi minacciati e picchiati per aver fatto una multa.

La decisione arriva del Giudice Penale del Tribunale di Fermo, dott.ssa Carla Morioni, nei confronti del Sig. Shabani Kujtim per avere usato violenza e minaccia nonché ingiuria contro due vigili urbani di P.S.Giorgio nell'esercizio delle loro funzioni.

L'Avv. Andrea Agostini, difensore dei due agenti offesi, esprime apprezzamento per la sentenza odierna che rende giustizia ai propri assistiti ed all'intero Comando della Polizia Municipale di P.S.Giorgio.

"I fatti del 5/4/07 sono sempre stati chiari sin dall'inizio del processo ed ogni testimonianza coerente nell'individuare nell'imputato, peraltro soggetto recidivo per gli stessi reati, il responsabile di una infrazione al codice della strada per avere parcheggiato sulla sede pedonale di Viale Don Minzoni e reagito alla sanzione aggredendo gli agenti per ottenere l'annullamento del verbale" - scrive l'avvocato.

"Inutile la difesa dell'imputato che ha tentato un mirabolante processo al contrario e quindi in danno della Polizia Municipale, difesa che ha avuto il suo culmine al di fuori delle aule di giustizia "con l'appello - sui quotidiani - alle centinaia di persone che erano presenti a farsi avanti per testimoniare su come siano andate veramente le cose", paventando l'inesistente ovverosia che l'imputato divenisse, se condannato, "un clandestino senza permesso": dichiarazioni gravi per le quali le persone offese valutano la possibilità di un esposto all'Ordine degli Avvocati di Fermo.
Più grave ancora però è che da quel 5/4/07 ad oggi il Sindaco e la sua Amministrazione abbiano abbandonato i propri dipendenti comunali: nessuna costituzione di parte civile per il Comune e soprattutto neppure alcuna manifestazione istituzionale di solidarietà civica agli agenti che con coscienza e scrupolo, nel pieno rispetto della legalità, svolgono il loro dovere finanche al sacrificio personale, come la sentenza di condanna dell'imputato dimostra."