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Antonio Canzan risponde...

Ascoli Piceno | "Un invito al Sindaco di Fermo per il ruolo e la responsabilità che ricopre: eviti di alimentare un clima di scontro con l’ Amministrazione provinciale che non ha proprio ragion d’essere".

di Antonio Canzan*

Sono davvero sorpreso nel leggere il contenuto di un articolo pubblicato sul "Corriere Adriatico" di qualche giorno fa relativo alla variante al PTC dal titolo "non accettiamo imposizioni da Ascoli". Spero che esso sia solo il risultato di una sintesi dettata da esigenze giornalistiche, altrimenti sarebbe davvero grave che una istituzione, in questo caso l'Amministrazione comunale di Fermo, si esprima in tal modo.

Anzitutto definire l'Assemblea dei Sindaci del fermano come dei perditempo o peggio degli incapaci perché "da anni si riuniscono per discutere di sedi provvisorie o definitive e di polemiche sterili", nonché qualificare le norme introdotte dalla variante al PTC come "una inaccettabile ingerenza su scelte che spettano esclusivamente alla nuova realtà territoriale..." credo sia davvero il segnale che si sta oltrepassando il limite non solo del buonsenso, ma anche dei corretti rapporti tra Amministrazioni pubbliche.

Qualcuno, infatti, dimentica o non sa che: a) Massimo Rossi non è il commissario liquidatore della attuale Provincia, ma ne è il Presidente eletto da tutto il territorio che ha il dovere di governare fino alla fine del suo mandato; b) l'attuale Consiglio Provinciale sta svolgendo con grande responsabilità il delicato e difficile compito di preparare le condizioni affinché nel 2009 le due nuove Province, di Ascoli e Fermo, siano in grado di assolvere al meglio le loro funzioni; c) la variante al PTC si è resa necessaria sia per adempiere agli obblighi imposti da normative regionali, statali e comunitarie, sia dalla necessità di introdurre una serie di scelte che, se rinviate, possono compromettere il raggiungimento degli obbiettivi di sviluppo sostenibile che, almeno a parole, tutti o quasi condividono.

Misure per garantire l'accessibilità dei luoghi urbani e l'abbattimento delle barriere architettoniche, per la tutela dei centri storici, per la regolamentazione degli insediamenti produttivi, criteri per l'individuazione e la localizzazione degli insediamenti della grande distribuzione commerciale, per gli interventi edilizi sui fabbricati rurali, misure per incentivare il risparmio energetico nel campo dell'edilizia, l'introduzione delle reti ecologiche, la promozione di una rete provinciale di mobilità dolce, le problematiche relative alla localizzazione delle antenne per la telefonia mobile credo siano temi ampiamente condivisi dai cittadini di questo territorio.

Per quanto riguarda le infrastrutture viarie, inoltre, la variante al PTC individua con chiarezza tre priorità realistiche e realizzabili: la Mezzina, la Mare-Monti del fermano e l'ammodernamento della Salaria. Queste proposte sono il risultato di un percorso partecipativo iniziato più di un anno fa e che ha coinvolto Sindaci, forze sociali, i Sindacati, associazioni, nonché il Tavolo provinciale per la programmazione economica. Contributi importanti e positivi sono emersi anche nel corso delle riunioni del COSIF convocate dal suo Presidente e alle quali il sottoscritto e il dirigente del settore Urbanistica hanno partecipato.

*Assessore all'urbanistica

E' ovvio che, come altri strumenti di pianificazione territoriale, può e deve essere migliorato anche attraverso le osservazioni che l'iter normativo, non a caso, prevede. Un invito, pertanto, al Sindaco di Fermo per il ruolo e la responsabilità che ricopre: eviti di alimentare un clima di scontro con l'Amministrazione provinciale che non ha proprio ragion d'essere ed abbandoni, se possibile, ogni tentazione egemonica nei confronti degli altri Comuni della nuova Provincia perché tutto ciò rischia di determinare lacerazioni, queste sì, davvero dannose per l'intero territorio.

19/04/2007





        
  



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