Negli ultimi dieci anni l'area democratica e riformista del centrosinistra si è caratterizzata per il tentativo di costruire un processo che portasse anche a San Benedetto alla nascita di un unico soggetto politico dei democratici. Dalla scelta di un simbolo unico nella parte maggioritaria delle elezioni del 2001 fino alla proposta del Partito Democratico, quest'area ha sempre cercato il massimo di unità possibile, nel tentativo di costruire un nuovo soggetto che tenesse conto delle varie anime e culture del centrosinistra.

In questo senso il progetto dell'Ulivo è stato negli scorsi anni soprattutto un tentativo di rinnovamento della politica e di collaborazione tra le diverse culture riformiste, in cui si potessero "rimescolare" le appartenenze consolidate. L' Ulivo è stato, infatti, anche un'occasione per consentire che il centrosinistra fosse formato non solo dai tutori delle appartenenze tradizionali o dagli "eredi" di formazioni politiche pre-esistenti, ma anche e soprattutto da chi volessero fare politica in modo nuovo, riconoscendosi nel centrosinistra di un sistema bipolare solo a partire da valori e da programmi, e non da ideologie del passato. Chi come noi ha creduto in questo progetto e ha lavorato in questi dieci anni alla sua realizzazione, si trovano però oggi di fronte ad una situazione che sembra rappresentare un deciso passo indietro rispetto a quegli elementi di NOVITA' e di PLURALITA' che questo progetto avrebbe dovuto rappresentare.

I due maggiori partiti di quest'area (Ds e Margherita) sembrano infatti oggi impegnati nella costruzione di un processo politico "a due", che non tiene conto di tutta quella parte di cittadini che si riconosce nell'area democratica e riformista del centrosinistra ma NON SI RICONOSCE NE' NEI DS NE' NELLA MARGHERITA.

Questo "passo indietro" era cominciato quando Ds e Margherita hanno deciso di trasformare il simbolo dell'Ulivo da simbolo unico dell'intero centrosinistra con il sistema maggioritario, a simbolo di una lista proporzionale formata solo da questi due partiti.

Ora, alcuni dirigenti di questi due partiti, sostengono che "occorre che la lista dell'Ulivo (che alle ultime elezioni ha rappresentato alla Camera la sintesi tra Ds e Margherita ma non nel nostro consiglio comunale) si trasformi con il criterio della fusione a freddo in un vero e proprio soggetto politico, il "Partito Democratico.

Noi riteniamo che questo sia un errore, perché se dovesse essere solo questo il nucleo fondante del futuro Partito Democratico, quest'ultimo nascerebbe monco e inadeguato, e soprattutto non rappresentativo di tutte le anime e le culture che potrebbero comporlo.

Noi sosteniamo, infatti, che il futuro Partito Democratico (nel quale crediamo fermamente) debba essere non un semplice insieme di spezzoni di partiti pre-esistenti, ma debba rappresentare un elemento di grande novità politica.

Finché la Margherita si crede un partito "erede della DC" e i DS un partito "erede del PCI", un eventuale Partito Democratico che sia la sola somma di queste due "eredità" taglierebbe fuori le donne e i tanti giovani (e non solo giovani) che vorrebbero far politica in modo nuovo, senza necessariamente rifarsi ad esperienze precedenti o a ideologie del passato. Riteniamo cioè che un partito che sarà solo la somma di Ds e Margherita non sarebbe interessante né innovativo, e che il futuro Partito Democratico o sarà NUOVO, PLURALE e INCLUSIVO o non sarà qualcosa di utile per il Paese.

Per tutte queste ragioni, invitiamo tutti i soggetti politici e associativi di San Benedetto Tr. che si riconoscono nell'area democratica e riformista del centrosinistra, a dare vita al COMITATO PROMOTORE PER IL PARTITO DEMOCRATICO con lo scopo di coordinare e dare rappresentanza e visibilità a questa componente politica.

Il COMITATO PROMOTORE PER IL PARTITO DEMOCRATICO può, infatti, rappresentare quel "valore aggiunto" in termini di novità e d'unità che gli elettori del centrosinistra si aspettano, e che Democratici di sinistra e Margherita da soli non possono adeguatamente rappresentare. Il comitato, deve sollecitare e partecipare alla fase costituente (entro ottobre), alla discussione e all'approvazione del Manifesto e del nuovo Statuto (entro la fine dell'anno), poi alla nascita del nuovo partito nei primi mesi del 2008.

Invitiamo perciò tutti i cittadini, i soggetti politici e associativi dell'area di centrosinistra a costruire elementi di reciproca collaborazione e di ricerca comune delle soluzioni per consentire al più presto la costituzione del nuovo Partito Democratico. L'obiettivo è quello di dare voce, rappresentanza politica e visibilità a tutti quei "cittadini attivi", i quali, in un'ottica bipolare, vogliono impegnarsi alla costruzione del PARTITO DEI CITTADINI E NON IL PARTITO DEGLI APPARATI.