La Quadrilatero non cambia. Va sciolta!
| ancona - Festa grande al palazzo della Regione Marche. Lintera Giunta saluta il nuovo CdA della Quadrilatero Spa: via Pieralisi e gli altri amici del vecchio governo di centrodestra, dentro Galia e gli amici del nuovo governo di centrosinistra!

Un momento della protesta
I giocatori: Il Presidente Galia, braccio destro di Ciucci (ANAS) è siciliano, presidente dell’Aereoporto di Trapani, ex Presidente dell’Aereoporto di Roma e presidente della Spa dello stretto per la realizzazione del ponte, opera che sembra non essere più nei piani del nuovo Governo. Troviamo poi il Sig. Porcelli , Presidente dell’Ente Fiera di Bologna (presieduta da Montezemolo) ex manager Indesit (Gruppo Merloni). C’è anche Merlonghi, noto amico di Di Pietro, rimasto senza seggio al Senato. Cosa centrano questi personaggi con la costruzione di strade nelle Marche?
I soldi: sono sempre tutti nostri. La Quadrilatero rimane una società di diritto privato che gestisce fondi interamente pubblici derivanti dalle tasse dei cittadini. Adesso però, con l’adesione di Regione e Province (sempre con soldi nostri) pagheremo non una sola, ma ben tre volte!
Non solo: La Quadrilatero usurperà l’ICI dei Comuni e imporrà una tassa alle imprese costringendo gli Enti Locali, già con i bilanci in crisi, ad indebitarsi per i prossimi 30/40 anni!
La Spa costa: a cantieri chiusi, solo per le consulenze, sono già stati spesi milioni di euro.
Quanto ci costerà il pagamento delle indennità per il cambio di CdA?
La partita: è sempre quella. Mentre in tutta Italia le opere viarie le fa l’ANAS, qui da noi, per rifare 13 pezzettini di strade (il più lungo è di 42 Km) si sono inventati la “GRANDE OPERA” aggregando i singoli progetti e sfruttando così i vantaggi della Legge Obiettivo che consente di scavalcare i vincoli ambientali e territoriali, dando la gestione unica ad una Spa costituita ad hoc, sovrastruttura costosa ed inutile al di fuori di ogni controllo. L’ingresso degli Enti pubblici segna, inoltre, un passaggio gravissimo, formalizzando la subordinazione dell’interesse comune rappresentato dagli enti locali agli interessi economico-finanziari e speculativi di una società privata. L’adesione attraverso una quota del capitale sociale non potrà garantire nessuna funzione di controllo degli Enti Locali, a dispetto delle dichiarazioni del Presidente Spacca. Tant’è vero che era già stato tutto previsto nelle delibere Cipe risalenti al progetto iniziale durante il governo del centrodestra.
L’operazione “Quadrilatero” ha ben poco a che fare con la realizzazione delle strade, ma rappresenta un’espropriazione delle risorse e la devastazione/asservimento del territorio ad interessi economici, politici, finanziari, eliminando qualsiasi meccanismo di controllo democratico da parte delle popolazioni.
Come le impone il suo ruolo istituzionale di garante degli interessi della collettività, la Regione Marche deve urgentemente cambiare rotta e bloccare la Quadrilatero.
E’ arrivato il momento di scegliere da che parte stare.
Noi scegliamo di stare dalla parte delle comunità che vivono questo territorio.
Proseguiremo con determinazione il nostro percorso di opposizione radicale dal basso al progetto Quadrilatero attraverso tutte le forme di mobilitazione necessarie per difenderci dalla speculazioni che mettono a rischio il nostro futuro.
Come Vicenza e la Val di Susa hanno insegnato: sarà dura!
RETE NO PAV
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24/03/2007
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