I Democratici senza dubbi: "Tutta colpa di Martinelli"
Sant'Elpidio a Mare | Pienone all'assemblea pubblica all'Auditorium: il gruppo Lattanzi spiega le ragioni dell'addio all'Amministrazione: "Abbiamo agito bene, responsabilità solo del Sindaco"
di Pierpaolo Pierleoni
Non è certo un fatto consueto vedere una sala stracolma per una riunione politica. Eppure ieri sera, all’assemblea pubblica dei Democratici e popolari all’Auditorium Giusti, i posti non bastavano a contenere tutti i presenti. Segno di una città desiderosa di ricevere risposte e capire le ragioni della spaccatura in Amministrazione comunale e dei motivi per cui l’ex vicesindaco Lattanzi e la sua coalizione hanno deciso di abbandonare la maggioranza. Al centro dell’attenzione, Franco Lattanzi, l’ex assessore all’urbanistica Marcello Diomedi, i tre consiglieri comunali, il capogruppo Gianmarco Governatori, Bruno Lattanzi e Alberto Amaolo ed il coordinatore Silvano Diletti. Ed in oltre due ore di assemblea, con un finale aperto alle domande della platea, i Democratici hanno dato la loro versione dei fatti. Tanti i temi sul tavolo.
PER COLPA DI CHI? L’addio alla maggioranza è frutto, a loro dire, di un unico colpevole: il Sindaco Giovanni Martinelli. “Dobbiamo tutto a questo atto di arroganza del Sindaco – attacca Lattanzi sventolando l’atto di revoca delle deleghe assessorili – La colpa è solo sua. Già nel 2005 ponemmo delle perplessità per la revoca dell’incarico all’assessore Tosoni, che stava svolgendo bene il proprio ruolo ed aveva i requisiti per ricoprire la carica che le era stata assegnata, ed è stata rimossa solo per ragioni politiche. Dopo diversi mesi, non abbiamo accettato la nomina del nuovo assessore ai servizi sociali. Anche in quel caso non ci fu nessuna negoziazione, il Sindaco fece da solo, e quando si è alleati questo non è accettabile. Poi siamo arrivati alla situazione attuale. Io e il Sindaco ci siamo incontrati, sono andato a casa sua prima di Natale ed abbiamo parlato per oltre quattro ore. Abbiamo dato la nostra opinione sul rimpasto delle deleghe di Giunta, ed ho avuto da Martinelli la parola che entro fine anno la Giunta sarebbe stata riconvocata. Invece non si è fatto più nulla fino a pochi giorni fa, quando senza alcuna negoziazione è arrivata la comunicazione della revoca delle deleghe. Un atto inaccettabile, anche perché l’Assessorato all’urbanistica è stato una delle condizioni dell’apparentamento, senza il quale Martinelli non avrebbe mai fatto il Sindaco”.
INGERENZE? NOSSIGNORE Un polverone era stato sollevato qualche settimana fa dalla denuncia di componenti del Nucleo di valutazione dei dipendenti comunali, sulle ingerenze da parte di un componente della Giunta, identificato poi nel vicesindaco Lattanzi, Assessore al personale. Su questo punto, su cui Lattanzi aveva preferito fino ad oggi non rilasciare alcuna dichiarazione, il leader dei Democratici e popolari chiarisce: “Vennero da me due responsabili d’area, una era addirittura in lacrime, e mi parlarono di una decisione assunta due giorni prima, di cui non ero stato messo al corrente. Chiesi solo di che si trattava, com’era stata presa questa decisione. Questa è stata tutta la mia ingerenza, chiedere chiarimenti su una decisione già presa. Dei tre componenti del Nucleo di valutazione, con uno non ho mai parlato, tanto sono stato pressante”.
PERSONALE NON VA? COLPA ALTRUI “Se qualcuno pensa che i problemi del personale siano colpa dell’assessore competente – spiega Lattanzi - sappia che il sottoscritto non ha alcuna responsabilità sugli incarichi e sulla situazione dei dipendenti, questo spetta al Sindaco ed al segretario comunale, quindi se il personale lavora male e ci sono lamentele, è responsabilità loro”.
URBANISTICA Tocca a Marcello Diomedi, che risponde sulle questioni relative all’urbanistica. “Io sarei la pietra dello sandalo. Provo amarezza. Leggo solo ora che il Sindaco non condivideva i miei metodi. Martinelli parla di questo settore come mia prelatura personale. Forse dimentica che nella realizzazione della variante al Piano regolatore c’è stata la piena condivisione da parte della commissione urbanistica e tutte le forze politiche sono state pienamente rese partecipi delle decisioni assunte. Si è discusso di tutto. Se la mia è stata una prelatura personale, ne vedo diverse anche in altri assessorati. L’urbanistica è settore serio, si possono fare anche i danni, penso all’edificio che si sta costruendo nella zona cimitero e che conta una petizione di protesta con più di 400 firme. Ovviamente quello non è opera nostra, ma di chi ci ha preceduto. Non ho previsto l’aumento di aree residenziali, d’altronde il piano regolatore prevede già aree edificabili fino ad una popolazione di 28.000 abitanti, noi ne abbiamo 16.000, non mi pare ci fosse bisogno di altre costruzioni. Forse il problema sta qui. Avrò fatto i miei errori, ma sul metodo credo di aver agito sempre in modo corretto”.
IDEE DA VENDERE Conclude il capogruppo Gianmarco Governatori, armato di un faldone di documenti protocollati e progetti. “Ci hanno accusato di aver bloccato la vita amministrativa della città. Ci vogliono far passare per il signor no, per quelli contrari a tutto. E’ stato l’esatto contrario, abbiamo prove per dimostrare che avevamo tanti progetti e che non ci è stato consentito di portarli avanti. Abbiamo promosso l’installazione di un dispositivo per il risparmio energetico sulle lampade comunali, che nel giro di 4 anni porterà a risparmiare cifre consistenti, e per questo abbiamo ricevuto un titolo di efficienza energetica, il certificato bianco, dall’autorità per l’energia, un riconoscimento che ci inorgoglisce. Abbiamo realizzato il regolamento sugli incarichi professionali e stavamo ultimando quello sui comitati di quartiere. Poi tante idee sulle quali non siamo stati ritenuti nemmeno degni di una risposta. Penso ad un regolamento per disciplinare gli affitti delle contrade, dato che due contrade pagano affitti agevolati ed altri a prezzo di mercato, volevamo trovare un sistema per agevolare le due che pagano di più. Abbiamo presentato un progetto per la realizzazione di albergo diffuso, un altro per la regolazione del patrimonio. Il Sindaco mi aveva dato la sua parola, mai mantenuta, di affidarmi la delega al centro storico. Avevamo dei progetti per l’area Mandozzi, ma su quella Martinelli ha detto di avere i suoi programmi e l’argomento si è chiuso. Avevamo preparato un progetto che avrebbe risolto il problema parcheggi in centro. Avevamo preso informazioni per la realizzazione di un parcheggio interrato sotto Piazza Gramsci, sarebbe costato 400.000 euro, ma non abbiamo ricevuto nemmeno risposta (meno male, sussurrano in tanti dalle ultime file dell’Auditorium, ndr).
NE’ PRIMA, NE’ DOPO “Quando avete sbagliato? - chiede qualcuno dalla platea – prima, a fare l’apparentamento, o dopo, ad abbandonare l’Amministrazione?” “Né prima, né dopo – la replica – Abbiamo condiviso un progetto, ci abbiamo creduto, ed abbiamo appoggiato Martinelli per provare davvero a cambiare questa città. Poi è andata com’è andata, e quando sono stati rotti i patti, non potevamo fare altro che andarcene”. Così si chiude l’attesa assemblea pubblica del gruppo Lattanzi. Molta carne al fuoco, un po’ scarsa l’autocritica, forte amarezza e convinzione di aver agito correttamente. Domani sera si replica a Casette d’Ete, roccaforte dei Democratici e popolari, mentre la città attende di sapere se già tra qualche mese dovrà tornare alle urne per votare una nuova Amministrazione.
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07/02/2007
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