Gabrielli:"Caro Sindaco, più fatti e meno demagogia"
San Benedetto del Tronto | La visita di Curcio, i cortei contro i morti di Nassirya, ecc, ono stati, secondo Gabrielli, colpevolmente taciuti. Oltre alla giusta cancellazione delle scritte offensive ricordarsi anche di condannare altri episodi.
di Bruno Gabrielli*
E’ notizia di ieri che il Sindaco Gaspari mosso a compassione dalla morte del giovane ispettore di polizia Raciti, ha ordinato di rimuovere le scritte ingiuriose nei confronti delle forze dell’ordine presenti in buon numero sui muri della nostra città.
Bravo sindaco! Ma vorrei che non si fermasse qui. Deve sapere infatti che la San Benedetto onesta che lavora e rispetta la legge vuole dell’altro. Ben altro. Le rammento che l’attuale coalizione di governo di cui il suo partito è il maggiore “azionista” ha intitolato una sala del Senato della Repubblica all’eroico Carlo Giuliani caduto in quel di Genova in Piazza Alimonda sul fronte della resistenza alla sbirraglia dello Stato dei padroni.
Mi preme ricordarle che giusto venerdì scorso, sotto l’egida del presidente della provincia Massimo Rossi, è stato ospitato al Kursal di Grottammare uno degli ideatori delle B.R., tale Renato Curcio, anche lui impegnato in passato nella lotta eversiva contro lo Stato che tante vittime ha mietuto tra le fila degli “sbirri” tra l’altro senza mai pentirsene.
Cosa dire poi del caro ministro Diliberto, segretario del PDCI, che ha avuto l’ardore di partecipare a dei cortei di piazza dove venivano bruciati manichini raffiguranti i nostri soldati e si gridava 10 100 1000 Nassirya? Su tutte queste vicende, caro sindaco, non l’abbiamo sentita spendere una parola. Perché aspettare la morte di un tutore dell’ordine per cancellare le scritte dai muri della città? Perché sino ad oggi non ha provveduto a ripittare il Centro Giovani, l’ex Totem e Tabù tanto per capirci, invaso da scritte e disegni contro le forze dell’ordine e l’America?
E’ semplice fare demagogia, soprattutto in questi casi. Esprima una volta per tutte in maniera chiara e incontrovertibile la sua condonna o approvazione dei fatti che le ho menzionato. Dica come la pensa.
Bisogna avere il coraggio di dire che chi oppone resistenza o peggio ancora si scontra in maniera premeditata con i tutori dell’ordine sono dei delinquenti. A Genova, come a Catania passando per Roma non vi sono differenze. Da una parte c’è la legge che sostiene e garantisce la democrazia dall’altra criminali che in maniera più o meno organizzata vogliono sovvertire le regole della civile convivenza.
A nome del partito che ho l’onore di rappresentare, esprimo i più sinceri sentimenti di gratitudine per quanti ogni giorno indossando una divisa rischiano la vita per la nostra incolumità.
* Capogruppo Consiliare Forza Italia
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06/02/2007
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