A rischio vivibilità e monumenti a Servigliano
Servigliano | Appello dal comitato cittadino sulla vivibilità
Vivibilità, bellezza e valenza turistica di Servigliano potrebbero presto essere irrimediabilmente compromesse da un nuovo capannone industriale: è questo il timore di larga parte della cittadinanza, che si è costituitata in un comitato spontaneo per la sensibilizzazione e la raccolta di firme contro la paventata ipotesi.
Secondo le intenzioni della ditta interessata, il cui progetto di massima giace in comune, sarebbe prevista la costruzione di un grande capannone artigianale per lavorazione (comprese cottura e ventilazione forzata), stagionatura e vendita al minuto di carni suine. L’edificio sarebbe eretto attiguamente ad aree residenziali e a ridosso del prospetto di uno splendido testimone di villa monumentale suburbana della media valle del Tenna, una delle ultime dimore patrizie sopravvissute a Servigliano.
L’ubicazione del manufatto oltre ad alterare la vivibilità dell’area per problemi acustici, fumi ed aumento di polveri, comprometterebbe irrimediabilmente la visuale, deturpando il valore storico-paesaggistico nonchè turistico del sito, che è una zona di primaria importanza per l’intero complesso monumentale di Servigliano. Detta dimora, già citata sulle carte I.G.M. post-unitarie come “Villa Orazi” si trova infatti sulla vecchia direttrice che da Castel Clementino (Servigliano) conduceva a Paese Vecchio (Curetta) e crea tuttora, con le vicine “Fonte Ciammaluco” e “Villa Vecchiotti”, un continuum irripetibile di segni storici diffusi.
Il progetto della ditta al momento è ancora solo ipotesi, infatti è condizionato dall’approvazione in consiglio comunale di una specifica variante al Piano Regolatore Generale per modificare la destinazione d’uso dell’area da agricola ad artigianale, inoltre saranno ponderate le numerose osservazioni contrarie già presentate dai cittadini. Tuttavia, la gravità del rischio e i tempi ristretti impongono la massima vigilanza.
Successivamente, qualora fosse necessario, la vicenda passerebbe al vaglio del Comitato Provinciale per il Territorio.
Il comitato cittadino che non è contrario al progetto in sè, ma alla sua ubicazione, giacchè sono presenti nelle vicinanze altre aree artigianali adatte ad ospitare la struttura, è impegnato a denunciare, nelle sedi appropriate e a tutti i livelli, il rischio di trasformazione dell’area, anche con eventuali proposte di ridimensionamento da parte della ditta. Nel frattempo, a tal uopo, ha attivato contatti informali con enti istituzionali ed associazioni preposti alla tutela della salute e del patrimonio storico-architettonico.
L’amministrazione comunale che finora ha saputo promuovere la compartecipazione democratica nelle scelte cruciali, può dunque contare sulla collaborazione attiva di cittadini tesa ad evidenziare, ad essa stessa ed alla collettività, un’iniziativa privata che potrebbe pregiudicare la storia, il paesaggio e la qualità della vita di Servigliano.
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28/02/2007
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