Sesso a scuola. I coetanei non fanno sconti
San Benedetto del Tronto | Severi e unanimi i giudizi di condanna degli studenti del liceo classico Leopardi e dello scientifico Rossetti. Disapprovazione anche per i provvedimenti giudicati troppo "blandi" della preside.
di Carmine Rozzi

Quella che è ormai diventata a tutti gli effetti l’ora di classe più a “luci rosse” d’Italia è giudicata molto severamente dagli stessi coetanei di quei giovani che sono stati gli autori del gesto che ha portato’Istituto Tecnico Commerciale della città sulle pagine e i telegiornali di mezza penisola.
Giorgio Malavolta, del liceo classico Leopardi ne ha anche per la stampa :”Il caso, come succede sempre più spesso, è stato gonfiato ad uso e consumo dei media. Recenti avvenimenti di cronaca ce lo insegnano. Uno su tutti quello di Cogne dove qualche trasmissione televisiva ci ha vissuto per circa un anno. Alla fine tutto rientra in una strategia di ascolti e vendite al chiosco dei giornali. Quel che doveva rimanere un palloncino alla fine è diventato una mongolfiera”.
Edoardo Capodarca, del liceo scientifico Rossetti, non trova scusanti per gli autori del gesto:” Purtroppo oggi quel che più conta è apparire ad ogni costo senza badare alla forma o alla sostanza. Secondo me si meritavano una punizione ancor più severa di quella già ricevuta. La preside ha fatto un grande sbaglio nel cercare di minimizzare l’accaduto. In questo modo si fa capire che in fondo la cosa è quasi scusabile con il risultato di scatenare una vera e propria corsa all’emulazione”.
Per Angelo Costantini, liceo scientifico, il fatto è andato aldilà delle sue reali proporzioni :” Tutto si è rivelato esagerato. Sia il gesto dei due ragazzi che la reazione dei vari telegiornali e della carta stampata. Probabilmente se, in concomitanza, ci fosse stato un altro avvenimento di portata veramente nazionale il fatto in sé non avrebbe avuto questo clamore. Però sappiamo bene che quando i media non hanno notizie anche un avvenimento marginale può far comodo”.
Di parere diverso, quasi opposto, quello di Claudia Nucci del liceo classico che, come in quasi tutte le altre dichiarazioni, non risparmia critiche alla stessa preside dell’ITC :” Sono portata a credere che i telegiornali o i giornali non c’entrino nulla. Hanno fatto semplicemente il loro lavoro nel riportare il fatto. Il problema casomai è di certe famiglie che non educano in modo adeguato i propri figli. Il provvedimento di sospensione adottato è troppo lieve. In questo modo si rischia di incoraggiare altri sprovveduti a fare lo stesso solo per il gusto di provare che anche loro sono capaci di fare la stessa cosa. Un po’ come il bere, il fumare o il drogarsi”.
Ilaria Rosetti, liceo classico, è certa che non ci sia stato nulla di spontaneo:” Sono più che convinta che la cosa fosse stata premeditata per vedere fino a che punto avrebbero potuto attrarre l’attenzione. Quanto è accaduto non è altro che la punta di un iceberg che ha alla base il livello sempre più scadente di programmi offerti dai net-work nazionali con reality sempre più squallidi e volgari, con trasmissioni votate al bisogno di apparire ad ogni costo. La preside si è dimostrata troppo accondiscendente mentre avrebbe dovuto dare un esempio con provvedimenti ben più severi”.
Per Silvia Pirri, liceo scientifico, il fatto in sé sarebbe potuto passare anche inosservato se non si fosse fatto uso dei nuovi mezzi mediatici a disposizione : “Questo fatto ha avuto così tanto clamore solo perchè, approfittando di nuovi mezzi tecnologici a disposizione, ha iniziato a fare il giro della città. Fatti del genere sono sempre successi e continuano a succedere in classe, in discoteca, in gite, al cinema. La differenza è che qui gli autori, con una predisposizione per l’osceno, hanno deciso a priori di renderlo pubblico con l’aiuto di alcuni compagni di classe facendo sì che facesse il giro d’Italia. L’istituto avrebbe dovuto essere più severo in modo da far capire chiaramente che certi gesti non possono essere tollerati”.
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30/01/2007






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