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Viale delle Palme. A quando la riqualificazione?

San Benedetto del Tronto | Metà del finanziamento (900 mila euro) è già stato erogato. Così come il progetto.

di Carmine Rozzi


Uno dei pochi luoghi romantici della città che faceva il paio con la passeggiata del Molo Sud. Oggi, purtroppo, la realtà è ben diversa. Il passato remoto è d’obbligo perché ci sono zone cittadine che con il passare del tempo e a causa di una certa incuria sono andate sempre più degradandosi fino a rappresentare luoghi di vero proprio disagio sociale. Una di queste è l’ampio spazio delimitato a nord da Via Mazzocchi, ad est da Viale Delle Palme, a sud dalla Palazzina Azzurra e ad ovest dalla ferrovia.

A suo tempo fu pensato come un’area verde a disposizione dei cittadini con particolare attenzione alle persone anziane ed ai bambini per la sua particolare collocazione lontana dal traffico e dalla quantità molto diffusa e variegata di circa 87 diverse essenze arboree. L’area è sempre stata il ritrovo ideale per mamme con bambini e coppiette di innamorati che, grazie alla vegetazione che li riparava da occhi indiscreti, si scambiavano effusioni amorose su una delle tante panchine del posto. Quelle stesse mamme e bambini oggi disertano lo spazio e si tengono ben alla larga mentre sono rimaste poche le coppie romantiche che si azzardano a darsi appuntamento sotto l’ombra delle gigantesche palme.

La zona da ormai troppo tempo è diventata meta d’incontri che nulla hanno a che fare con passeggiate distensive o soste sentimentali. Bottiglie vuote di vario genere, dalla birra al vino, resti di spuntini improvvisati, pacchetti di sigarette vuoti, mozziconi a volontà e siringhe. Dietro a non pochi cespugli perfino resti di bisogni fisiologici. La parte di giardino che va dai confini di Via Mazzocchi all’altezza dell’hotel Garden è ad esclusivo appannaggio, specie nelle ore notturne, di gente senza fissa dimora, sbandati e, nella peggiore delle ipotesi, da persone dedicate all’uso di stupefacenti che, nelle ore serali consumano i loro riti di tossicodipendenza. Tutto ebbe inizio anni fa quando si decise di riqualificare i bagni pubblici.

Da quel momento la costruzione fu presa di mira da persone con forti dipendenze e la situazione degenerò talmente da costringere il Comune a chiudere il servizio. In seguito fu fatto un altro tentativo affidandone la custodia ad un operaio extracomunitario che, dopo un po’, in accordo con il Comune, fu anche lui costretto ad alzare bandiera bianca. Ogni mattina la serranda risultava aperta perché divelta dopo essere stata presa a sprangate mentre all’interno, sparsi dappertutto, resti di falò e bivacchi improvvisati. Ma sono in molti a ritenere fermamente che l’unico bagno pubblico della città debba essere riaperto a tutti i costi visto l’importanza del servizio pubblico che riveste anche tenuto conto del fatto che le varie cabine igieniche mobili non sono sempre presenti dove occorre e sono nella maggior parte dei casi difettose.

Senza tenere conto dell’esasperazione dei commercianti nelle zone limitrofe che ogni anno, durante il periodo estivo sono sottoposti ad incessanti richieste da parte di famiglie di turisti con bambini al seguito alla disperata ricerca di una toilette. Presso gli uffici tecnici del comune esistono al momento due distinti progetti. Il primo riguarda la ristrutturazione dell’area verde ed il secondo quella del bagno pubblico. Per la qualificazione dell’area l’attuale Amministrazione sembra orientata a conservare e dare esecuzione integrale al progetto redatto a suo tempo dall’ingegnere Mario Laureati e dall’architetto Alfredo Di Concetto.

Esso prevede, tra l’altro, la pavimentazione ex novo con piastrelle di vario genere al posto dell’attuale percorso asfaltato, una nuova collocazione della vegetazione esistente, e una diversa distribuzione delle aiuole. Per la nuova riapertura dei bagni la questione resta la stessa : trovare qualcuno che sia disposto ad accollarsi la manutenzione.

02/01/2007





        
  



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