Casa del Giardiniere o dell'oblio?
San Benedetto del Tronto | Dovrebbe essere il punto d'appoggio di operai del Comune e Vigili Urbani ma da anni appare ermeticamente chiusa con porte e finestre sbarrate.
di Carmine Rozzi

L’immobile a due piani risiede in una posizione incantevole, immersa com’è nei giardini che fanno da contorno a Viale Buozzi, parte ovest.Ha una superficie abitabile di circa 180 metri quadri complessivi divisi in quattro stanze e due bagni. Porte e finestre sprangate, muri imbrattati di graffiti, l’aspetto fatiscente e abbandonato.
La “Casa del giardiniere”, una quindicina di anni fa, era il punto di appoggio per una ventina di operai
del Comune che si occupavano della manutenzione dell’intera pineta che spazia da Viale delle Palme a Viale Marinai d’Italia. è ancora occupata. Al piano terra viene usata come ripostiglio e stanze del personale. Al primo piano ci dovrebbe essere l’ufficio del direttore delle aree verdi e uno per i vigili urbani. Il condizionale è d’obbligo perché, a chi ci passa davanti, essa appare priva di qualsiasi forma di vita.
Nella parte sud, dietro la staccionata di pini, c’è una rimessa usata per attrezzi di varia natura che per le loro dimensioni non trovano posto all’interno dei locali. Nonostante la costruzione risalga agli inizi degli anni novanta il disegno architettonico è ancora accattivante. Negli ultimi anni le diverse Amministrazioni succedutesi hanno condiviso il giudizio che la fabbricazione ha potenzialità che
potrebbero essere sfruttate meglio.
Sotto la Giunta Martinelli, una volta abbandonato il progetto di inglobarla in una nuova destinazione della Palazzina Azzurra, si era pensato di farne una sede permanente di informazione turistica globale dell’intero comprensorio della Riviera delle Palme. In altri termini una specie di “Casa del turista”,
pronta ad accogliere con un orario ampliato di circa dodici ore, chiunque si trovi a passare per la città per questioni di affari o come villeggiante.
L’attuale dirigenza politica non ha ancora preso in esame la questione ma è certo che così come si presenta oggi la struttura, malinconica ed abbandonata, non aiuta di certo a rivitalizzare una parte
della città che, specie nelle ore notturne, è diventata meta di personaggi in cerca di posti isolati per svolgere attività non proprio lecite. Ne sa qualcosa la sua consorella, adibita a bagni pubblici e ripetutamente chiusa causa i numerosi usi impropri.
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06/11/2006
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