Per una maggiore tutela del consumatore
| TERAMO - "Il falso" è una vera e propria attività imprenditoriale, molto spesso a stretto contatto con la criminalità organizzata e con il terrorismo internazionale capaci di farne un´irrinunciabile fonte di finanziamento
Lottare per l´obbligatorietà del marchio di origine sui prodotti importati significa tutelare il consumatore, garantire la trasparenza del mercato e salvaguardare l´occupazione - con queste parole il Presidente dell’associazione "Dalla parte giusta per la tutela del cittadino" Settimio Ferranti solidarizza con l'Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani - A.N.C.I. - che da tempo è impegnata in una serie battaglie per risolvere i gravi problemi del settore calzaturiero.
I dati dell´Unione Europea parlano chiaro: il mercato del falso rappresenta il 5% e il 7% del commercio mondiale e il giro d´affari è valutato in 250 miliardi di dollari annui.
"Il falso" è una vera e propria attività imprenditoriale, molto spesso a stretto contatto con la criminalità organizzata e con il terrorismo internazionale capaci di farne un´irrinunciabile fonte di finanziamento, supportata da una domanda in continua crescita da parte di consumatori sempre più tentati dal desiderio di avere prodotti di marca a prezzi modici - pur sapendo di rinunciare ad una buona dose di qualità - e sostenuti dal fatto di non percepire la contraffazione come un reato grave.
Queste due premesse - sottolinea il presidente dell’associazione Settimio Ferranti - sono sufficienti per far sì che la lotta alle imitazioni richieda l´azione congiunta su più fronti e da parte di "attori" diversi, a livello nazionale, europeo ed internazionale.
Dopo l´approvazione del Regolamento (CE) N. 1472/2006 del Consiglio del 5 ottobre 2006 che istituisce dei dazi antidumping sulle calzature in pelle dalla Cina e dal Vietnam, tutte le forze politiche al Parlamento europeo - auspica il presidente dell’associazione Settimio Ferranti - dovranno impegnarsi per l´introduzione dell´obbligatorietà della marchiatura di origine, che già in molti Paesi, ma non nella UE, è stabilita per legge.
Agire e sensibilizzare pacificamente in vista della realizzazione di politiche congiunte di ampio respiro, quali accordi e trattati multilaterali, che dettino regole precise e favoriscano anche la cooperazione tra le imprese, per le quali la contraffazione rappresenta una delle principali cause di alterazione delle normali regole del libero mercato, è l´unica via possibile, proprio per questa situazione e per altre che generano precarietà, l’associazione "Dalla parte giusta per la tutela del cittadino" il 4 novembre 2006 manifesterà a Roma.
I dati dell´Unione Europea parlano chiaro: il mercato del falso rappresenta il 5% e il 7% del commercio mondiale e il giro d´affari è valutato in 250 miliardi di dollari annui.
"Il falso" è una vera e propria attività imprenditoriale, molto spesso a stretto contatto con la criminalità organizzata e con il terrorismo internazionale capaci di farne un´irrinunciabile fonte di finanziamento, supportata da una domanda in continua crescita da parte di consumatori sempre più tentati dal desiderio di avere prodotti di marca a prezzi modici - pur sapendo di rinunciare ad una buona dose di qualità - e sostenuti dal fatto di non percepire la contraffazione come un reato grave.
Queste due premesse - sottolinea il presidente dell’associazione Settimio Ferranti - sono sufficienti per far sì che la lotta alle imitazioni richieda l´azione congiunta su più fronti e da parte di "attori" diversi, a livello nazionale, europeo ed internazionale.
Dopo l´approvazione del Regolamento (CE) N. 1472/2006 del Consiglio del 5 ottobre 2006 che istituisce dei dazi antidumping sulle calzature in pelle dalla Cina e dal Vietnam, tutte le forze politiche al Parlamento europeo - auspica il presidente dell’associazione Settimio Ferranti - dovranno impegnarsi per l´introduzione dell´obbligatorietà della marchiatura di origine, che già in molti Paesi, ma non nella UE, è stabilita per legge.
Agire e sensibilizzare pacificamente in vista della realizzazione di politiche congiunte di ampio respiro, quali accordi e trattati multilaterali, che dettino regole precise e favoriscano anche la cooperazione tra le imprese, per le quali la contraffazione rappresenta una delle principali cause di alterazione delle normali regole del libero mercato, è l´unica via possibile, proprio per questa situazione e per altre che generano precarietà, l’associazione "Dalla parte giusta per la tutela del cittadino" il 4 novembre 2006 manifesterà a Roma.
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04/11/2006
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