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Il nuovo Prg utilizzerà circa il 5% di quello proposto da Bellagamba

San Benedetto del Tronto | Si dividerà in Progetto Strutturale con indicazioni di fondo senza scadenza e Progetto Operativo per realizzare piani e progetti quinquennali che rispecchino l'indirizzo politico dell'attuale maggioranza.

di Carmine Rozzi


Il nuovo Piano Regolatore Generale sia nella sua forma di Piano Strutturale che in quello Operativo utilizzerà, al più, un 5% del Piano depositato dal Professor Bellagamba. Questo perché, secondo l’ing. Luigina Zazio, incaricata di portarlo avanti per conto della nuova Amministrazione, non tiene conto, se non a livello di “intuizioni” (vedi il sistema delle piazze o la rete delle piste ciclabili) le nuove indicazioni già applicate per Prg già approvati (Jesi) o in via di studio.

La nuova legge regionale, concordata tra province, comuni e I.N.U. (Istituto Nazionale per l’Urbanistica)ancora in fase di approvazione, indica tutta una serie di nuovi indirizzi ispiratori. Si passa da quello meramente quantitativo (teso a delineare l’ammontare di aree edificabili) che caratterizza l’attuale Prg cittadino dell’ing. Ballardini, in itere dagli anni ’70 (approvato nel ’90), ad uno molto più complesso e composito teso a rendere il tessuto urbanistico a misura d’uomo. Questo per stare al passo con le nuove realtà sociali ed ambientali altrimenti difficili da soddisfare visto che in Italia vige ancora la legge Urbanistica nr.1150 del 1942.

Ad aprire la strada ci ha pensato la Regione Toscana che nel 1995 introduce i “Concetti “ nell’urbanistica aggiungendo, ai soliti parametri per l’edilizia, quelli tesi ad elevare la qualità del territorio dando slancio e sviluppo a, tra l’altro, priorità ambientali, sportive, ecc. Il Piano Strutturale prevede progetti cardini a lungo termine senza data di scadenza intorno ai quali dovrà svilupparsi in misura dinamica e ininterrotta quello Operativo.

 Porto, Sentina e Zona Brancadoro sono quelli individuati per San Benedetto. Per il Porto da attuare subito un Piano di Fattibilità che potrebbe utilizzare una S.T.U (Società per la Trasformazione Urbana) affiancandolo ad uno studio su vocazioni e potenzialità del Porto come la creazione di un terzo braccio ad integrare, insieme a Pesaro, quello di Ancona con finalità da diporto ed altro. La Sentina, Riserva Naturale Regionale, dove una legge non più in vigore ha assegnato la proprietà di vecchi possedimenti di Istituti Religiosi insistenti sulla zona (circa 100 ettari) al Comune dove risiedeva la loro sede legale (Ascoli Piceno)come zona di turismo sostenibile con riqualificazioni di flora, fauna e edifici storici.

Zona Brancadoro da utilizzare come Area Polivalente (sport, cultura, svago) tramite un “bando per idee” tra giovani laureati del settore. Il Piano Operativo per sviluppare, nel tempo del quinquennio Amministrativo, le indicazioni politiche della Giunta in vigore. Indicazioni che, per l’attuale maggioranza, sono: Censimento del Patrimonio Pubblico, Progetto Casa, Strutture Ricettive nel Comune. Il primo per avere un quadro delle proprietà immobiliari (edifici fatiscenti, scuole,ecc) e delle aree (parchi) di proprietà Comunali onde elaborare un piano di recupero (ricorrendo ad alcuni esempi di perequazione) e di valorizzazione tramite i Servizi Attrezzati (aree verdi).

Nuclei abitativi ad uso popolare (affitto)costruiti con criteri innovativi (esempio: energia alternativa e compatibile) sparse nel tessuto urbano a macchia di leopardo per evitare la ghettizzazione. Tali da offrire a nuovi nuclei famigliari con budget economici ancora tutti da creare la possibilità di accasarsi senza dover essere costretti ad emigrare nei Comuni limitrofi: queste le finalità del Progetto Casa. Compito del terzo capitolo sarà quello di riuscire a trasformare le nostre strutture ricettive di indirizzo turistico a conduzione famigliare (ottimi per gli anni ‘70/’80) in realtà più ampie sia dal punto di vista immobiliare, servendosi della legge che permette un ampliamento del 20% per le strutture alberghiere, che da quello dei servizi (personale specializzato).

Per un turismo diversificato che, a quello tradizionale di tipo balneare, si espanda fino a comprendere il congressuale, culturale ecc. Non ultimo il censimento delle aree demaniali (tipo Ballarin) per un recupero ed utilizzo più appropriato ed attuale delle stesse. Sperando che il 5% di tutto questo non ci costi altrre 400 mila euro.

30/11/2006





        
  



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