La biosicurezza delle produzioni agricole
| ANCONA - È il tema dela giornata che si apre giovedì 23 novembre presso lUniversità Politecnica delle Marche.
Giovedì 23 novembre presso l’Università Politecnica delle Marche decolla la giornata di studio organizzata dal Premio Sapio per la Ricerca Italiana dedicata alla Biosicurezza delle Produzioni Agricole, tema complesso e delicato, fonte di accesi dibattiti nel mondo scientifico ma non solo. Esperti nazionali e internazionali a confronto per fare il punto sull’applicazione dell’ingegneria genetica in campo agricolo: dal miglioramento genetico di piante e animali alla riduzione dell’impatto ambientale, fino allo sviluppo della nutriceutica (la possibilità di introdurre principi attivi curativi nel cibo). Un’occasione per presentare reali opportunità per il miglioramento della qualità della vita, in particolare nei Paesi in Via di Sviluppo.
L’incontro è organizzato in partnership con l’Università Politecnica delle Marche e con l’UNIDO - United Nations Industrial Development Organization, l’Agenzia ONU incaricata di promuovere l’industrializzazione sostenibile nei Paesi in Via di Sviluppo e in quelli con economia in transizione.
Sarà l’Università Politecnica delle Marche – Aula Magna del Rettorato, in Piazza Roma, 22 ad Ancona - a ospitare la 4ª Giornata di Studio dell’edizione 2006 del Premio Sapio per la Ricerca Italiana, il prestigioso tour scientifico promosso da Istituzioni, Università, Centri di Ricerca e dal Gruppo Sapio, azienda leader nella produzione e nella commercializzazione di gas tecnici, gas puri ed ultra puri, di gas medicali e servizi domiciliari.
L’impegno nel creare sinergie tra pubblico e privato per costruire opportunità concrete di sviluppo scientifico, e quindi economico, culturale e sociale del nostro Paese e la funzione di convogliare energie intorno a progetti che contribuiscano alla crescita e al miglioramento della qualità della vita di tutti noi, costituiscono il filo conduttore dell’edizione 2006 del Premio Sapio e in particolare della Giornata di Ancona.
L’appuntamento è per giovedì 23 novembre, a partire dalle ore 8.30: il seminario, dal titolo “Biosafety of Plant Production: Technology, Development, Innovation, Environment and Health” è organizzato con il supporto del COST – European Cooperation in the Field of Scientific and Technical Research e promosso in partnership con la Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche e con UNIDO - United Nations Industrial Development Organization, l’Agenzia ONU incaricata di promuovere l’industrializzazione sostenibile nei Paesi in Via di Sviluppo e in quelli con economie in transizione.
Una collaborazione di grande livello, considerando il ruolo che UNIDO svolge a livello internazionale: da un lato come forum genera e diffonde conoscenza sui temi dello sviluppo industriale, promuovendo cooperazioni e partnership con il settore pubblico e con il settore privato; dall'altro, in qualità di Agenzia con competenze tecniche, pianifica e realizza programmi di sviluppo differenziati sulla base del contesto economico e sociale in cui si va a operare, proponendo il corretto utilizzo delle fonti energetiche e delle risorse naturali.
Proprio quest’ultimo argomento sarà il punto focale del workshop del 23 novembre: il dibattito verterà infatti sui potenziali riflessi della diffusione delle tecniche di ingegneria genetica in ambito agricolo. Particolare risalto verrà dato all’area Mediterraneo-Balcanica e alle implicazioni delle biotecnologie nella creazione di produzioni agricole (food e non food) e di colture adatte alla produzione di biocombustibili. Innumerevoli i percorsi tematici che verranno affrontati: tecnologie e sviluppo, tecnologie e ambiente, tecnologie e salute, tecnologie e cooperazione.
Il ruolo centrale sarà dato alla Biosicurezza sulle produzioni agricole e, come suggerisce il nome stesso dell’incontro - “Biosafety of Plant Production: Technology, Development, Innovation, Environment and Health”, sarà l’occasione per discutere su un tema di forte attualità, argomento di accesi dibattiti nella comunità scientifica ma non solo. Dobbiamo ricordare che l’Italia è tra i Paesi all’avanguardia nella promozione della ricerca biotecnologica in campo agronomico: i ricercatori italiani sono stati tra i primi al mondo ad aver concentrato l’attenzione sulla protezione dell’agrobiodiversità e sulla qualità dei prodotti.
Numerosi e promettenti sono i settori di attività nei quali potranno concentrarsi le ricerche – nazionali e internazionali - nei prossimi anni: miglioramento genetico di piante e animali, riduzione dell’impatto ambientale, aumento della qualità dei prodotti alimentari, riduzione dei costi di produzione, valorizzazione delle risorse genetiche naturali vegetali e animali, diagnostica per il riconoscimento dei prodotti biotecnologici e dello stato di salute di piante, animali e sistemi naturali, sviluppo della nutriceutica, cioè della possibilità di introdurre nel cibo principi attivi curativi, quali vaccini orali e farmaci.
Temi complessi e delicati, che spesso suscitano nell’opinione pubblica sentimenti contrastanti oscillanti tra paura e speranza. C’è chi ritiene che la sperimentazione genetica in campo agricolo sia guidata solo da interessi economici e chi invece pensa che dallo sviluppo di questo settore possano derivare importanti contributi al miglioramento della qualità di vita, soprattutto dei Paesi in Via di Sviluppo. Tuttavia manca una consapevolezza reale di cosa sia effettivamente l’ingegneria genetica, di quali siano i vantaggi concreti che può produrre per la vita delle persone, per la collettività e per l’economia di un Paese e di quali siano gli indici reali di rischio e i sistemi di sicurezza e di controllo adottabili per ridurli o azzerarli.
Da qui nasce la necessità di promuovere momenti di informazione e dibattito tra esperti del settore, per far conoscere all’opinione pubblica i reali sviluppi e le potenziali applicazioni di questa tecnologia.
Di respiro internazionale il panel dei relatori che interverranno nel corso della Giornata organizzata ad Ancona: Marco Pacetti - Rector of the Marche Polytechnic University, Natale Giuseppe Frega - Dean of the Faculty of Agricolture, Marche Polytechnic University, On. Rosalba Cesini - Member of XIII Commission Deputy Chamber, On. Massimo Vannucci - Member of V Commission Deputy Chamber, Claudio Grendene - President Agriculture Board Ancona Province, Fabio Sturani - Mayor of Ancona, Pierluigi Cascioli - Ministry of University and Research, Immacolata Pannone - Multilateral and Regional Cooperation in Science and Technology – DG Promotion and Cultural Cooperation – Ministry of Foreign Affairs, On. Milisav Savic - Officer in Charge Italian Embassy of Serbia Republic, Sergio De Sanctis - Gruppo Sapio, G. Tzotzos - UNIDO, Vienna, Austria, Coordinator of the e-Biosafety International Training Network, J. Gressel - Weizmann Institute, Israel, R. Hull - John Innes Centre, UK, G. Staiano - Agency for Environmental Protection and Technical Services Department Nature Protection – GMOs Unit, Rome, Italy, J. G. Schaart - Business Unit Biodiversity and Breeding, Plant Research International, Wageningen, The Netherlands, B. Mezzetti, Saprov Univpm – Ancona, Italy, Coordinator of the e-Biosafety Master at UNIVPM, S. Arpaia - ENEA – Trisaia, Italy and Member of the EFSA GMO Pannel, F. Sala - University of Milan, Italy, G. D’Agnolo - Department of Cell Biology and Neurosciences, ISS, Rome, Italy, C. Caporale - Intergovernmental Bioethics Committee – Unesco and University of Siena, Italy, V. Giovannelli - Agency for Environmental Protection and Technical Services Department Nature Protection – GMOs Unit, Rome, Italy, M. Korbin, Research Institute of Pomology and Floriculture, Skierniewice, Poland, C. F. Popescu - National Research and Development Institute for Biotechnology in Horticulture, O. Stojkoviç - National Biosafety Committee, Ministry of Agriculture of Serbia, Belgrade, Serbia, H. Kuiper - RILKIT Food Safety and Helt, NL, Member of the Master Advisory Board.
Una dimostrazione, questa, di come la sinergia tra Istituzioni, Università, Centri di Ricerca e Imprese sia fondamentale per dare nuovo impulso alla Ricerca scientifica, in modo che diventi un sistema finalmente “aperto”, flessibile, in cui tutti gli attori comunicano tra loro in modo diretto, costante, efficace.
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22/11/2006
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