Un "Buisiness Plannig" a delinquere scoperto dalla Finanza
Ascoli Piceno | Composto da imprenditori del settore calzaturiero operanti nelle province di Ascoli Piceno e Macerata che avevano ideato un Business planning fasullo denominato Filiera della scarpa.
Si è conclusa in questi giorni una complessa indagine avviata nel 2004 dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Fermo (AP) nei confronti di alcuni imprenditori del settore calzaturiero operanti nelle province di Ascoli Piceno e Macerata che avevano ideato un “Business planning” denominato “Filiera della scarpa”, presentato ad alcuni Enti territoriali della Regione Sicilia al fine di accedere a finanziamenti pubblici mediante contratti d’area per €. 166.500.000, di cui il 75% circa da finanziare.
La tempestività degli accertamenti promossi dalle Fiamme Gialle, eseguiti anche direttamente presso gli Enti territoriali interessati al contesto, ha consentito di stroncare già sul nascere l’indebita percezione dei richiesti finanziamenti; è stato inoltre accertato che i soggetti, variamente coinvolti per conseguire le erogazioni, si erano rappresentati ovvero “autocertificati” quali esponenti di una holding di aziende, di cui solo una piccola parte sono risultate avere una certa capacità produttiva, mentre le restanti sono risultate inattive da diverso tempo ovvero, in altri casi, costituite ad hoc mediante l’esposizione di volumi d’affari non rispondenti al vero.
L’escamotage è stato peraltro utilizzato anche nei confronti di alcuni Istituti di credito del fermano, dai quali hanno ottenuto a nome delle società linee di fido per circa 1,2 milioni di euro - rimaste poi insolute - su conti correnti alimentati con operazioni di sconto su numerose tratte emesse a nome di ignari debitori ed apparentemente regolate da fatture commerciali, di cui non è stata rilevata alcuna traccia nelle relative scritture contabili.
L’attenzione investigativa delle Fiamme Gialle della Compagnia di Fermo (AP) è stata quindi diretta verso la ricerca della documentazione “occulta” attestante le effettive operazioni illecitamente interposte, l’individuazione dei cospicui rapporti bancari costituiti a supporto o a corollario del progetto
- per i quali sono state analizzate una trentina di posizioni bancarie e, in particolare, le movimentazioni degli assegni e di alcuni libretti - , per arrivare poi, attraverso gli insostituibili accertamenti peculiari della professionalità del Corpo quale polizia economico-finanziaria, a determinare anche i quantitativi dei prodotti finiti (calzature) venduti in completa evasione, i connessi guadagni introitati in frode al Fisco e, infine, anche le precise attività poste in essere da alcuni “prestanome”, anch’essi non sfuggiti alla minuziosa maglia investigativa.
Le attività delegate dalla Procura della Repubblica di Fermo (AP) sono quindi proseguite attraverso l’esecuzione degli accertamenti bancari, instaurati nei confronti di tutti i soggetti e società individuate, a vario titolo coinvolte nel “Business planning” appositamente progettato dagli imprenditori, nonché mediante numerose perquisizioni che, come già prospettato “a tavolino” dagli investigatori, hanno determinato il sequestro di un’entità impressionante di documentazione.
A seguito del sequestro delle scritture contabili e delle documentazioni amministrativo-contabili, la maggior parte delle aziende coinvolte, su istanza dei vari creditori, sono state dichiarate fallite.
L’attività si è conclusa con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di sei persone, responsabili dei reati di associazione per delinquere, bancarotta documentale e patrimoniale, emissione di fatture fittizie, ricorso abusivo al credito, truffa ed altri reati.
L’intervento delle Fiamme Gialle si è reso naturalmente concreto anche sul piano fiscale, essendo state effettuate, nel contesto, sette verifiche fiscali che hanno determinato l’individuazione di sei “evasori totali”, la segnalazione agli Uffici Finanziari competenti di una massa impositiva sottratta all’Erario nell’ordine di circa 4 milioni di euro ai fini delle imposte dirette ed un’evasione dell’I.V.A. per 827.000 euro, determinanti l’ulteriore denuncia all’Autorità Giudiziaria competente di 11 persone per i reati ex D.Lgs. n. 74/2000.
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22/11/2006
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Betto Liberati