L'abruzzese Fabrizio Montepara nominato vice presidente nazionale dell'associazione Citta' del vino
| CONEGLIANO VENETO - Montepara, 47 anni, è vice sindaco di Orsogna (Chieti).
L'abruzzese Fabrizio Montepara, fino a pochi giorni fa coordinatore regionale delle Città del vino, è stato nominato vice presidente nazionale dell'associazione nel corso della «Convention d'autunno» svoltasi a Conegliano Veneto (Treviso). Lo hanno designato i 40 componenti del Consiglio nazionale delle Città del vino, i quali hanno scelto anche il neo presidente, Valentino Valentini, sindaco di Montefalco (Perugia), e l'altro vice presidente, Emilio Cravanzola, assessore al Comune di Guarene (Cuneo).
Montepara, 47 anni, è vice sindaco di Orsogna (Chieti). Dal 2000 al 2006 è stato coordinatore delle Città del vino d'Abruzzo, incarico che ha lasciato da poco per assumere il ruolo di delegato nazionale in rappresentanza dell'Abruzzo.
La sua nomina è avvenuta alla presenza di 300 sindaci e amministratori provenienti da tutta Italia, i quali in assemblea hanno eletto i componenti del Consiglio nazionale. Organismo che, a sua volta, ha scelto il presidente, i due vice, e gli altri membri della Giunta dell'associazione.
«Al di là della soddisfazione personale – ha commentato Montepara – si tratta di un importante riconoscimento che condivido con gli amministratori di tutte le Città del vino abruzzesi, i quali hanno creduto nella possibilità di favorire lo sviluppo del territorio legandolo alla crescita dell'enogastronomia di qualità. E' anche un segnale di stima e di attenzione per l'intero movimento del vino che opera nella nostra regione, dalle istituzioni ai produttori, agli enologi».
Attualmente sono 39 i Comuni abruzzesi che aderiscono all'associazione; altri tre hanno presentato domanda di adesione.
«I Comuni e gli altri enti locali – ha sottolineato Montepara – possono svolgere un ruolo determinante per rafforzare il legame tra il territorio e il turismo del vino, per favorire politiche ambientali, piani regolatori che rispettino le condizioni necessarie per avere un prodotto enologico e anche un paesaggio di qualità». Di qui l'attenzione per la tutela dei vitigni autoctoni, per l'adozione di tecnologie compatibili con la tradizione del vino, escludendo l'utilizzo dei trucioli e di altre forme di manipolazione.
«Dobbiamo lavorare tutti – ha concluso il vice presidente delle Città del vino – affinché si rafforzi l'identificazione tra il vino italiano e l'assoluta garanzia di genuinità. Nel nostro Paese il vino muove ogni anno quattro milioni e mezzo di turisti. E' un prodotto che affascina gli stranieri e che può rivelarsi determinante nel recuperare le posizioni di forza che il turismo italiano e abruzzese hanno avuto nei decenni passati».
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14/11/2006
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Betto Liberati