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Seicento metri quadri di eternit in pieno centro abitato

San Benedetto del Tronto | Il capannone, tra via Val D'Adige e via Val Padana, è stato abbandonato cinque anni fa. Dovrebbe essere demolito dal nuovo acquirente. Ma quando si chiedono gli abitanti della zona?

di Carmine Rozzi

Il tetto in eternit


Via Val D’Adige e via Val Padana, due intere strade del quartiere Agraria, sono in ansia per un fabbricato di circa 600 metri quadri che si estende da nord a sud. La struttura, vecchia e fatiscente, con ingresso al numero 15 di via Val D’Adige, è completamente ricoperta da un tetto con materiale in eternit dal quale emergono muschio e gramigne varie. Fino a circa cinque anni fa la rimessa è stata adibita ad officina. Poi la ditta ha preferito traslocare e da allora il posto è stato abbandonato a sé stesso.

Con il tempo intorno al perimetro dell’edificio è cresciuta una folta vegetazione d’erbacce con la presenza di animali da fogna. Il capannone nel 2005 è stato acquistato da un’impresa di costruzioni che avrebbe in programma la demolizione dell’intera struttura ma i tempi di realizzo sono ancora incerti.:”Sono stata costretta a pagare di tasca mia la pulizia del perimetro che mi lambisce la casa” afferma la signora Casilde Capaci che abita in una delle due vie confinanti con la ex officina. La residente, al pari d’altri inquilini confinanti con l’impianto, lamenta la presenza di ratti e topi attirati dal degrado e dalla sporcizia.

Adriana Basile, la signora che abita in una serie di appartamenti a due piani ad un passo dall’impianto, oltre al pericolo di degrado solleva un altro problema :”Nessuno ci ha ancora informati sullo stato di quella copertura in eternit e non sappiamo ancora quando verrà rimossa”. A passare dalle parole ai fatti ci ha pensato il signor Gianni Foschi, abitante al numero civico 18 di via Val Padana. In data 23 maggio 2005 manda due esposti. Il primo indirizzato all’Asur 12, ufficio Igiene, per esporre la presenza della quantità considerevole di materiale potenzialmente pericoloso ed inquinante. Il secondo ai Vigili Urbani per lo stato d’abbandono nel quale versa il perimetro di suolo che circonda l’agglomerato industriale.

 In data 16 settembre 2005 arriva una relazione tecnica a firma dei responsabili tecnici Ruggero Latini e Patrizio Capriotti nella quale si attesta l’avvenuta perizia eseguita sul materiale che ricopre la struttura concludendo che :”Il grado di conservazione è tale da non evidenziare rilascio di fibre d’amianto”. Ma il risultato del sopralluogo non tranquillizza più di tanto chi vicino a quel materiale ci abita ad una distanza media di pochi metri.

Come i signori Taydi Duarte, Antonio Capriotti, Lucia Cavilli e Umberto Mangiola che sostengono di non sentirsi per niente rassicurati dal risultato dell’indagine visto che più tempo si impiega per rimuoverlo e maggiormente si accresce il rischio che il tetto si degradi. La stessa inquietudine è condivisa dal signor Pompilio Capriotti che fa rilevare :” Qui non si tratta di un pezzo di tetto isolato ma parliamo di decine e decine di metri quadri di materiale che se degradato, è altamente pericoloso, esposto tra due vie cittadine fortemente agglomerate”.

Ci tengono a fare presente sin da ora che quando la rimozione avverrà si aspettano che essa sia attuata seguendo tutte le procedure richieste. Tra queste: l’intervento di una ditta specializzata e, se il caso lo richiede, l’evacuazione temporanea e cautelativa delle persone che risiedono la zona interessata

13/11/2006





        
  



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