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Teleriscaldamento. Un vantaggio per chi lo riceve. E per chi lo ospita?

San Benedetto del Tronto | I residenti del quartiere Ponterotto non lo vogliono. Chiaro e tondo. Eppure....

di Carmine Rozzi


“Fondamentale per tutti è la conoscenza. Il giudizio è una conseguenza della conoscenza. E’ tuttavia saggio da parte della politica tener conto del dissenso”. Con queste parole il segretario del Pci Giovanni Menzietti intende suggerire le modalità con le quali si dovrebbe procedere per portare avanti il project-financing teso a realizzare una infrastruttura di teleriscaldamento.

Lo stesso era stato avviato a suo tempo dall’Amministrazione Martinelli la quale emise un bando al quale rispose un A.T.I. (Associazione Temporanea d’Impresa) composta dalla PicenAmbiente e da due ditte (di cui una a conduzione partecipata) della Val D’Aosta: la Fratelli Roc e la S.E.A. A fronte del mantenimento e della totale ristrutturazione della discarica situata nel quartiere Ponterotto la società, poi diventata operativa sotto la denominazione di “PicenEnergia”, avrebbe avuto la possibilità di creare una centrale di teleriscaldamento basato sull’uso di biomasse, combustibili alternativi (olio di girasole ed altri) ed un picco di sicurezza (o riserva) composta da metano.

La costruzione (circa 960 metri quadri) dovrebbe sorgere là dove oggi si trova la discarica. Da lì, con un percorso interrato nel fondale del torrente Albula raggiunge Viale De Gasperi fino all’altezza della rotatoria. Sul suo cammino dota d’energia pulita circa seimila famiglie le quali potrebbero eliminare le caldaiette e le spese di mantenimento e di pulizia connesse. Con possibilità di rifornire infrastrutture quali l’Ospedale Civile, la scuola Moretti, la clinica convenzionata Villa Anna, il Liceo Scientifico Rossetti, quello Classico la scuola materna Cappella e la scuola media, il Comune e il Tribunale. L’efficienza del risparmio energetico equivale a circa 17 mila barili di petrolio quantificabili in 2 milioni e 700 mila litri annui.

Mentre sono all’incirca 7 mila le tonnellate di anidride carbonica (CO2) annue eliminate. Il Presidente di PicenEnergia (carica senza compenso di mansioni prestate, come da statuto) Assunta Cassa precisa ” Il sistema di teleriscaldamento come le altre forme di energia alternativa (fotovaltico, eolico,ecc. N.d.C.) fa ormai parte del futuro. Ma in questi, come in altre forme di innovazione, l’informazione diretta e particolareggiata agli utenti è fondamentale”. La vivace e ferma opposizione dei residenti il quartiere Ponterotto al project-financing va rispettata come volontà popolare. Questo perché la media giornaliera di sei camion che vanno e vengono per approvvigionare la futura centrale è inammissibile per l’inquinamento che essi provocherebbero al centro urbano da sempre emarginato per la sua collocazione geografica all’interno del tessuto cittadino. Ma se la stessa energia venisse fornita  loro gratuitamente o a prezzo molto ridotto a parziale compenso del disagio provocato dall'esistenza della centrale?

La concessione è già stata firmata e i lavori possono iniziare quanto prima. Ma, come ribadito dal Vice Sindaco Antimo Di Francesco, non si andrà contro la volontà popolare. Ma se non a Ponterotto, dove ? Perché una cosa è chiara. L’idea del teleriscaldamento piace in modo trasversale. La trovano un’ottima alternativa al petrolio la quasi totalità della maggioranza e anche della minoranza visto che fu proprio l’Amministrazione di queste forze politiche ad avviare il project. Lo sbaglio di approccio con il quartiere Ponterotto, se c’è, sarebbe dovuto al fatto di non aver informato subito e con dovizia di particolari i soggetti sul territorio dei quali si deve realizzare l’infrastruttura, ovvero i cittadini del posto.

Una prossima convocazione della Commissione Consiliare dell’Ambiente e una riunione aperta sul tema da parte del comitato di Quartiere interessato potrebbe essere una prima risposta. Con la ovvia partecipazione e illustrazione del project da parte di PicenAmbiente Energia su richiesta dell’attuale Amministrazione che funge da referente istituzionale presso la cittadinanza.

Allo scopo consigliamo vivamente il sito<< www.fire-italia.it >> del F.I.R.E (Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia) sui pregi e difetti di un sistema di teleriscaldamento

10/11/2006





        
  



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