Ci risiamo, anche quest'anno relegati nelle zone basse della classifica con una squadra che non convince ed i tifosi sensibilmente insoddisfatti. Doveva essere un anno di transizione con la società che si era prefissa un campionato di metà classifica atto ad evitare i play-out ed ulteriori sofferenze ed invece siamo infondo con la peggior difesa ed un attacco sterile. Si, è vero, la situazione societaria è finalmente tranquilla dal punto di vista economico ma è normale che una piazza come San Benedetto non accetta umiliazioni come quella di Domenica a Salerno ( 5 gol incassati per il secondo anno consecutivo).

Lo hanno capito i fratelli Tormenti che tramite il presidente Giovanni fanno sapere che stanno valutando attentamente il da farsi. La panchina di Alessandro Calori è in bilico ed oggi potrebbe arrivare l'annuncio del suo esonero. Sulla testa del mister aretino incombe già lo spettro di Simonelli che da 15 giorni segue attentamente le sorti della Samb e che nei giorni scorsi ha avuto un colloquio con i Tormenti e con il d.s. Pavone.

A proposito di Pavone, sicuramente se i rossoblu sono in questa situazione la colpa non è solo ed esclusivamente di mister Calori ma anche del direttore sportivo che non ha allestito una squadra all'altezza di questo girone "dantesco". Troppi difensori centrali e pochi terzini, un attacco sterile che non convince ed un centrocampo che manca di esperienza. Certo il budget a sua disposizione per allestire la rosa non era esaltante ma l'ex  d.s. del Foggia ha commesso troppi errori e questi hanno pesato sul cammino sin qui svolto dalla Sambenedettese.

Attendiamo dunque l'evolversi della situazione, l'unica cosa certa è che Domenica contro il San Marino i rossoblu non possono fallire.