Ho già parlato di Maria Collina e del suo romanzo “Prendi le mie mani”.
Torno a farlo perché nei giorni scorsi anche Teramo, come già Acquasanta Terme, ha vissuto con commozione ed ammirazione le tristi, ed anche liete, vicende di un Uomo,
semplice e straordinario: il Maestro (elementare, di pittura, ma soprattutto di vita) Guerino Collina (Canada 1918 - Ascoli Piceno 1976).
Guerrino Collina a sette anni, nel 1925, aveva perso le mani e la vista per lo scoppio di una bomba con la quale armeggiava.

Nel 1929 Collina riacquistò la vista per l’interessamento della Regina Elena di Savoia.
L’amor proprio, la costanza e la voglia di libertà fecero il resto.
Ho conosciuto il Maestro Collina (e la figlia Maria) a Quintodecimo, dove hanno vissuto a cavallo degli anni ’50 e ’60.
Nei giorni scorsi “Prendi le mie mani” è stato presentato presso la Banca di Teramo nella Sala intestata all’ex Sindaco Carino Gambacorta.
Ha organizzato, con cura e calore, il Centro Italiano Femminile (CIF) di Teramo, presieduto da Anna Maria Martelli.

Oltre alle Autorità locali, sono intervenuti: Marcello Martelli (giornalista) che ha conosciuto il protagonista del romanzo e la prof. Maria Gabriella Esposito, docente presso l'Ateneo teramano.
L'Associazione culturale M. Maribran ed il coro del Cif di Teramo, con Lia Foschi al pianoforte e la direzione della prof. Anna Guerrieri, hanno animato musicalmente la manifestazione. Presentatrice: Cristina Mincione,

Il taglio dato all’evento era consono al messaggio di coraggio e di amore per la vita lanciato da Guerrino Collina, specialmente ai giovani di oggi. Tanto che si è proposto che “Prendi le mie mani” diventi libro di testo per i ragazzi delle scuole superiori. Miglior riconoscimento non poteva avere Maria Collina – oggi insegnante – e soprattutto suo Padre, il Maestro Collina.
E’ stata anche allestita una mostra di tele dipinte dal “pittore senza mani”.

Le opere hanno incantato ed emozionato il folto pubblico, affascinato dalla straordinaria storia di quest'uomo che, a trent'anni dalla sua scomparsa, continua a parlare al cuore delle persone, per la forza di spirito e l'attaccamento alla vita nonostante le tremende avversità.
Per espresso desiderio dell’Autrice, il ricavato delle vendite a Teramo di “Prendi le mie mani” viene devoluto per realizzare un progetto di solidarietà per l' infanzia.

Prossimi appuntamenti.
Sabato 2 dicembre “Prendi le mie mani” verrà presentato ad Ascoli Piceno.
Nella stessa Ascoli, sabato 11 novembre, nel Quartiere di Borgo Solestà, verrà inaugurato il “Centro diurno per ragazzi disabili”, col patrocinio dall'Associazione La Meridiana Onlus. Il romanzo "Prendi le mie mani", con le sue vendite, sta dando un concreto contributo al progetto.

Due perle da “Prendi le mie mani”.
Guerrino Collina «ha dimostrato – scrive la figlia Maria - che si può scrivere, mangiare, insegnare, dipingere, conquistarsi un posto nella vita pur non avendo le mani. Si può tornare a vedere la luce del sole e i volti che ci furono cari, pur se si è perduta la vista. Nella solitudine e nel silenzio che tanto amava, ha lasciato vivi due grandi desideri: parlare di resurrezione possibile al cuore e alla volontà di chi è affranto dalla croce e parlare di profonda gratitudine per tutti quegli “angeli” che lo hanno aiutato a costruire le ali della resurrezione».
Maria trascrive fedelmente dalle “Note Giornaliere” di Guerrino Collina alcuni brani che oggi sono storia.
Esempio: la tragedia della morte del fratello minore di Guerrino, Emidio (Mimì), morto diciottenne nel massacro di Pozza l’11 marzo 1944.
Guerrino Collina annotò allora (1944) che suo fratello Mimì forse fu un eroe.
Forse. Ma certamente fu vittima inutile di una rappresaglia di soldati tedeschi contro 37 ragazzi mandati allo sbaraglio a tentare una missione impossibile ad Acquasanta dal Capitano dei Carabinieri Ettore Bianco: assalire – di notte – la caserma dei Carabinieri e fare prigioniero il Maresciallo Melchiorri. Lo stesso che – scampato alla cattura – guidò la rappresaglia tedesca ed uccise vigliaccamente Mimì Collina.
Guerrino Collina scrisse: «Credo che la verità sia una sola: non ci sono controparti giuste in nessuna guerra!».

Santa verità.
Specie ora, con le vicende della Resistenza rilette crudamente ma storicamente, da Giampaolo Pansa con i suoi ultimi libri. Cito l’ultimo, “La grande bugia”.
Le cronache ne sono piene.
La verità dà fastidio a tanti. Ma non va taciuta. Mai.
Un merito a Guerrino Collina va riconosciuto: lui scriveva nel 1944. Non nel 2006.
Con ciò non voglio disconoscere i meriti ed il coraggio di Giampaolo Pansa. Anzi.
Maria Collina narra anche momenti di serenità e gioia del Padre: della “donna della vita”, Ginetta, sposata nel 1949, dei tre figli Mimì, Lina e Maria e dei riconoscimenti come pittore.

“Prendi le mie mani” non è un libro da recensire, ma da leggere, da assimilare.
Buona lettura di “Prendi le mie mani”, Multimedia Edizioni (maggio 2006), 13,00 €.
Lo si trova - ad Ascoli - presso “La Rinascita”, “Libricentro” dell’Oasi (Lu Battente), “Il grillo Parlante” (Borgo Solestà) e “La Nuova editrice” (Piazza del Popolo).