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Un referendum per chiedere l'annessione alla Provincia di Ascoli

Ascoli Piceno | VALLE CASTELLANA – E' quanto proposto dai cittadini di Valle Castellana, stufi dell'insufficiente considerazione dimostrata dalla Provincia di Teramo

di Paolo Clerici

L’Amministrazione comunale di Valle Castellana sta seriamente considerando l’ipotesi di indire un referendum cittadino per chiedere l’annessione del piccolo Comune alla Provincia di Ascoli.

E’ quanto emerge dalle dichiarazioni rilasciate dal sindaco della frazione montana, Massimo Di Giacinto, esasperato dalle continue dimostrazioni di indifferenza offerte dalla Provincia di Teramo nei confronti della comunità di Valle Castellana, sedotta dalle ripetute promesse pronunciate dagli amministratori provinciali ma poi puntualmente abbandonata a se stessa nel momento più urgente del bisogno, come ampiamente testimoniato dall’esito riscontrato nella vicenda del crollo del ponte sul fiume Castellano, per la cui ricostruzione sono occorsi più di sette mesi, nei quali gli incolpevoli cittadini abruzzesi sono stati ridotti in una condizione di insopportabile semi – isolamento.

Ma quello che ha mandato su tutte le furie il sindaco di Valle Castellana, Massimo Di Giacinto, è stato il dirottamento del fondo di 300.000 euro che la Provincia di Teramo aveva assicurato di impiegare per finanziare i necessari interventi di riqualificazione della strada provinciale 49, la direttrice, cioè, che viene percorsa quotidianamente da tutti i cittadini di Valle Castellana e che già da molto tempo continua a versare in condizioni di sicurezza davvero precarie, la cui copertura è stata, invece, destinata dalla Provincia al finanziamento di altre priorità.

La stragrande maggioranza dei cittadini di Valle Castellana sembra già intenzionata a seguire il sindaco lungo la via separatistica. Una strada non certo facile, quella che intendono intraprendere i negletti residenti della frazione montana, che passa necessariamente attraverso numerosi passaggi stabiliti dalla legge.

Una specifica delibera comunale deve, infatti, autorizzare il referendum in oggetto, il cui risultato deve essere sottoposto al vaglio prima dei Consigli provinciali di Ascoli e di Teramo e, poi, a quello dei Consigli regionali di Marche e Abruzzo. La proposta così articolata deve arrivare, infine, in Parlamento che, prima di ratificarla, deve prima discuterla e quindi approvarla in entrambe le Camere.

14/10/2006





        
  



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