PicenAmbiente. De Vecchis chiede l'annullamento delle delibera di vendita
San Benedetto del Tronto | Atti ed iter amministrativi tutti da controllare, stime e perizie discordanti tra loro, valutazione erronea del Comune sualla destinazione d'uso. Questi ed altri argomenti che il consigliere di An ha prodotto e divulgato con una mole imponente di atti.
di Carmine Rozzi

Il consigliere di AN, Giorgio De Vecchis
Finisce con il consigliere di Rifondazione Comunista Daniele Primavera che dice di averne abbastanza delle "inutili reminiscenze" dell’assessore al Bilancio della Margherita Antimo Di Francesco e invita l’intera commissione al Bilancio ad approfondire e tenere ben presente la massa di documentazioni presentate dal consigliere della minoranza di Alleanza Nazionale Giorgio De Vecchis in merito all’utilità di alienare gli immobili della Picena Ambiente.
Il secondo punto all’ordine del giorno della Commissione al Bilancio riunitasi sotto la presidenza del consigliere di minoranza Pino Nico si è svolta in un clima di forte intensità che ha raggiunto il suo apice quando il dirigente del settore Servizi Finanziari e Produttivi Antonio Rosati si rivolgeva al consigliere di minoranza De Vecchis invitandolo a non “tenere lezione” presso i suoi colleghi di commissione mettendo in dubbio la funzionalità dell’ufficio da lui rappresentato. Tutto questo perché l’esponente di AN stava incalzando l’apparato dirigenziale del Comune distribuendo fotocopie di atti e iter amministrativi comprovanti diverse e, secondo De Vecchis, “sconcertanti anomalie” di procedura che da sole potrebbero inficiare la delibera nr.41 del Comune in data 12 settembre 2006.
Tra queste una doppia perizia eseguita dall’ing. Francesco Rossi, su semplice richiesta datata lo stesso giorno (8/5/2003), per lo stesso argomento, con una differenza di 184.660,15 mila euro sul valore globale dell’immobile (738.636,62 /923.296,77). Inoltre dal 1999 al 2002 il Comune ha ricevuto e pagato dalla PicenaAmbiente circa 250 mila euro di fatture emesse per interventi di manutenzione straordinaria, sistemazione ed adeguamento dell’immobile in contrada di Monte Renzo. Nella delibera del 12 settembre che sanciva la vendita dell’edificio alla società partecipata si è fatto riferimento alla seconda delle due stime fatte dall’ing. Rossi (quella con la somma più alta) il cui documento non è stato mai protocollato.
Questi ed altri argomenti, condivisi da una commissione attenta e partecipe che riceveva, uno dopo gli altri, lettere, documenti, atti e perizie dalle mani del consigliere di minoranza.ha indotto De Vecchis a spedire una lettera protocollata in data 12 ottobre all’indirizzo del Presidente del Consiglio, del Sindaco e al Segretario generale nella quale si chiede di revocare la deliberazione del Consiglio Comunale n.41 del 12 settembre 2006, avente ad oggetto l’alienazione dell’immobile di proprietà comunale alla PicenAmbiente. ”E’ una delibera perdente per l’economia della cittadinanza. Per questo ed altri gravi difetti di forma la delibera va annullata”.
Aggiunge l’esponente di minoranza. In altri termini l’Amministrazione, invece di ricorrere alla trattativa privata, avrebbe fatto meglio ad indire un’asta pubblica senza abbassare il prezzo della vendita credendo erroneamente di avere a che fare con una destinazione ad uso pubblico secondo una valutazione fatta da un ufficio legale la quale a sua volta interpretò in modo errato la richiesta di parere giudicando l’area come tale. E anzi, suggerendo al Comune di “ inserire nel contratto di vendita una clausola risolutiva…..ove la società di servizi acquirente non rispetti il vincolo di destinazione ed utilità pubblica del bene immobile alienato”.
In parole povere, secondo De Vecchis, dal giorno in cui il Comune costruendo un edificio ad uso pubblico entro i tempi dell’acquisizione del terreno dopo esproprio ha rispettato i tempi stabiliti dal decreto legislativo sull’esproprio decade automaticamente il vincolo a destinazione pubblica e di conseguenza il prezzo di vendita assume tutt’altro valore. Ora, per bocca dell’Assessore al Bilancio Di Francesco l’Amministrazione intende ricorrere alla perizia estimativa di un esperto superpartes nelle vesti di un professore di estimo catastale della Università politecnica delle Marche pur tenendo in debito conto quella redatta d’ufficio dall’ingegner Mario Laureati.
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13/10/2006
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