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Il ministro Di Pietro incontra i rappresentanti delle categorie sociali e produttive

| ANCONA - Tra i nodi infrastrutturali su cui è emersa l’esigenza di intervenire c’è il Porto di Ancona, l’Aeroporto di Falconara, l’Interporto di Jesi.

La visita nelle Marche del ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, è proseguita nel pomeriggio con l’incontro con le categorie sociali e produttive della regione. Agli intervenuti, il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha illustrato in sintesi i principali argomenti affrontati in mattinata, in particolare, le urgenze viarie delle Marche, oggetto dell’incontro con la Giunta regionale, gli enti locali, Autorità Portuale, Aerdorica e Interporto.

Successivamente, hanno preso la parola i rappresentanti delle categorie presenti. Unanime il coro delle voci che hanno espresso la necessità di superare il profondo gap infrastrutturale della regione. Il presidente di Confindustria regionale, Federico Vitali, ha detto che le Marche vantano un credito nei confronti dello Stato per quel che riguarda le infrastrutture, mentre il segretario regionale della CGIL, Gianni Venturi, ha sottolineato l’eccesso retorico che c’è stato sulle grandi opere in questi ultimi anni, “con la conseguenza – ha continuato Venturi - che le grandi opere non si sono fatte, mentre sono peggiorate le condizioni di vivibilità e competitività delle nostre aree”. Ermanno Santini della Cna ha espresso la necessità di avviare subito le opere e di spingere per la loro realizzazione e in questa azione ha sottolineato la necessità di procedere uniti da parte di tutte le categorie senza piantare paletti di sorta.

Tra i nodi infrastrutturali su cui è emersa l’esigenza di intervenire c’è il Porto di Ancona, l’Aeroporto di Falconara, l’Interporto di Jesi. Altro nodo, le opere del progetto Quadrilatero. Presente all’incontro anche il presidente della società, Gennaro Pieralisi, il quale ha parlato di “degrado infrastrutturale delle Marche”. “Basti pensare al fatto – ha proseguito Pieralisi – che le Marche non hanno una complanare che consente di alleggerire il traffico pesante sulla Statale 16, lungo cui si sviluppano numerosi centri storici, al punto che la Regione deve pagare ogni anno per deviare il traffico dagli abitati. Per questo la mia richiesta è che non venga bruciato il lavoro svolto nei tre anni in cui sono stato presidente della Quadrilatero”. In conclusione, Bruno Bedetti, presidente regionale Confcommercio, ha paragonato le strade marchigiane alla tela di Penelope “che di giorno si fanno e di notte si disfano”. “Speriamo – ha concluso Bedetti, rivolgendosi a Di Pietro – che lei sia il nuovo Ulisse”.

Dopo questi interventi è stata la volta della replica del ministro delle Infrastrutture: “Le Marche sono una regione dove certamente le infrastrutture non rispondono alla sua capacità e alla sua potenzialità di sviluppo. Quanto alla linea ferroviaria, vanno individuate le priorità su singole tratte. Purtroppo non si può fare tutto e subito. Per il porto e l’interporto, è più possibile la realizzazione di quest’ultimo che gli interventi sul primo. Il porto di Ancona ha bisogno di fattibilità economica e giuridica, parametri che allo stato attuale vanno rivisti”. Per le strade e sul progetto Quadrilatero, in particolare, Di Pietro ha richiamato alla cautela: “Non vogliamo bloccare i lavori. Non è nostra intenzione perdere tempo o soldi, tuttavia ritengo che il progetto Quadrilatero sia finanziato con strumenti avveniristici perciò non possiamo impegnarci di fronte a fianziamenti non certi. Quanto al modello societario, ho dato incarico all’Anas di rivederne l’assetto, prevedendo diverse ipotesi tra cui quella di portarlo al 100% sotto quota ANAS”.

05/09/2006





        
  



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