Uffici accorpati? Fermo si mobilita
Fermo | Potrebbe saltare la Prefettura provinciale: il sindaco Di Ruscio, critico, scrive a Prodi; più cauto Renzo Offidani
di Pierpaolo Pierleoni
Fermano in trambusto: ha fatto rumore la notizia arrivata da Roma in merito al varo della nuova Finanziaria, che prevedrebbe il ridimensionamento delle spese per le nuove Province, quindi l’accorpamento di alcuni uffici con gli enti locali già esistenti. Si era parlato inizialmente di Camera di Commercio, Questura e Prefettura a rischio. In realtà sembra che solo quest’ultima possa saltare. Non più una sede autonoma per la provincia di Fermo, quindi, ma il nucleo centrale resterebbe ad Ascoli Piceno. Stessa situazione a Barletta e Monza, i due nuovi tenti costituiti nel maggio 2004.
Una notizia che ha scatenato le proteste, talvolta pacate, talvolta decisamente vibranti, da diversi esponenti politici locali. Sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio in testa, per una scelta che, se dovesse concretizzarsi, non avrebbe a suo avviso alcunché di logico. “La trovo totalmente sbagliata per diverse ragioni. Intanto perché si tratterebbe di una legge retroattiva, dato che la nuova provincia è già stata istituita, già approvati finanziamenti e decisi locali per i nuovi uffici. Inoltre crea una disparità che trovo inaccettabile rispetto a tutte le altre province italiane. Un conto era la proposta del precedente Governo di realizzare una prefettura unica regionale. Quella era una scelta di razionalizzazione e di contenimento della spesa pubblica. Ma così le casse dello Stato non risparmiano praticamente nulla, si dà solo uno schiaffo ad un territorio che da tanto tempo aspettava la Provincia, che viene così indebolita prima ancora di nascere”.
Scettico sull’ipotesi di accorpamento anche l'assessore provinciale Renzo Offidani, che affronta la questione da un punto di vista più ampio. “Io sono sempre dell’idea che le Province vadano sostenute e rafforzate, perché gli enti locali sono il cuore dell’Italia. Certamente serve essere cauti nell’istituzione di nuove province, ma quelle che esistono vanno sostenute. La provincia di Fermo esiste, e tutti vogliamo sia un organismo solido, capace di progettare il futuro e trainare lo sviluppo”.
Non si sbilancia il sottosegretario diessino Pietro Colonnella, che da membro di Governo, preferisce mantenere una posizione di equilibrio. “Tale scelta, se fosse adottata, non rientra nelle mie competenze, ma in quelle del Ministero dell’Interno. Mi sembrerebbe inopportuno esprimere giudizi sulle scelte dei colleghi di governo. Ho ricevuto chiamate preossupate dai politici locali e di queste senza dubbio riferirò”.
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27/09/2006
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