Maltempo: la Protezione civile replica alla Coldiretti
| ANCONA - Lo stato dei suoli agricoli ha aggravato gli effetti dellalluvione
“La polemica sollevata dalla Coldiretti, nei confronti del presidente Spacca, non trova giustificazione tecnica, in quanto il presidente ha correttamente riferito in Consiglio regionale tempi, modalità e concause che hanno determinato l’alluvione dell’area a Sud di Ancona”. Lo sostiene la Protezione civile della Regione Marche, che interviene sulle dichiarazioni rese dall’organizzazione agricola agli organi di stampa. “Il Centro funzionale per la climatologia e idrologia e i tecnici della Provincia e dell’Autorità di bacino – continua la nota della Protezione civile – hanno confermato che il fenomeno alluvionale, verificatosi sabato, è il risultato di una serie di concause, tra le quali lo stato dei suoli agricoli, recentemente arati (anche in maniera non idonea) e, spesso, privi di un’adeguata e accurata rete di raccolta delle acque superficiali.
Da tempo, non a caso, la Regione Marche, con la collaborazione delle categorie agricole, ha adottato provvedimenti per incentivare una corretta gestione dei suoli, in modo da evitare che le colate di terriccio e fango invadano le sedi stradali e ostruiscano i fossi di scolo, pure in caso di piogge non particolarmente consistenti. Gli enti proprietari delle strade (Anas, Province, Comuni), infatti, sostengono, ogni anno, oneri ingentissimi per la rimozione del terriccio, riversato dai campi, sul manto stradale, che spesso, provoca interruzioni alla viabilità. Una situazione non più tollerabile, che mette a rischio la stessa incolumità pubblica e che, anche a livello di Politica agricola comune, ha imposto l’adozione obbligatoria di corrette prassi agronomiche per poter accedere ai contributi europei.
Pertanto, accanto agli altri fenomeni segnalati dalla Coldiretti (come l’urbanizzazione e lo sfruttamento intensivo del territorio), anche la non corretta gestione dei terreni agricoli ha contribuito, in maniera determinante, ad amplificare gli effetti devastanti delle precipitazioni meteoriche inusuali che hanno interessato un’ampia porzione di territorio, a ridosso del capoluogo regionale. Un motivo in più, questo, per sollecitare gli operatori agricoli a coltivare i campi secondo metodologie corrette: il non rispetto di queste norme, infatti, è pregiudizievole per la stessa collettività. Il concetto va ribadito non per colpevolizzare una categoria, ma per evidenziare come ognuno debba svolgere il proprio ruolo per contribuire alla salvaguardia del territorio”.
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20/09/2006
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Betto Liberati