Le mille bolle blu alla Palazzina
San Benedetto del Tronto | Molto apprezzato dal numeroso pubblico il musical che ha ripercorso la storia della musica italiana
di Marco Braccetti

Un momento dello spettacolo
Tutto esaurito, ieri sera, alla Palazzina Azzurra. Il musical “Le mille bolle blu” ha riscosso un grande successo di pubblico, che, nonostante la serata piuttosto fresca, è accorso in massa per seguire lo spettacolo portato in scena dalla compagna del “Teatro delle Foglie”.
Un musical sulla canzone italiana, un vero e proprio viaggio nella storia della musica leggera nazionale, che poi è la storia del costume e delle mode del nostro paese. Dal melodramma, alla canzone napoletana, da Natalino Otto a Carosone, dalle influenze dei ritmi d’oltreoceano, agli urlatori di casa nostra, fino agli ultimi grandi interpreti come Mina, Battisti, Modugno e tanti altri ancora.
Una scelta dei motivi più belli, quelli rimasti nel cuore della gente; brani che ancora volano nell’aria come bolle di sapone, dalle mille sfumature, leggere, eteree, ma in grado di produrre grandi e profonde emozioni.
I bravissimi interpreti Eugenia Brega, Paolo Clementi, Veronica Valenti, Riccardo Ricci, non eseguivano solo musicalmente i brani, ma ne interpretavano il senso e lo spirito, con simpatiche e ben costruite scenette che strizzavano l’occhio al cabaret. I costumi e gli oggetti di scena rendevano l’interpretazione ancor più vivida; così, ad esempio, durante l’esecuzione di “Vacanze Romane” dei Matia Bazar, le attrici si trasformavano in vamp dai vestiti sofisticati, e gli attori in paparazzi, con tanto di macchina fotografica e cinepresa. Gli attori fanno propria la canzone, la abitano, vanno a viverci dentro, rendono esplorabili le loro emozioni facendo vibrare le loro corde interiori.
I presenti non hanno lesinato applausi e consensi; anche Paolo De Bernardin, critico musicale, nonché direttore artistico del Festival Mare Aperto, appariva molto soddisfatto e divertito, seduto in prima fila, come l’Assessore alla Cultura Margherita Sorge.
Ed a fine serata, ecco la ricetta del Teatro delle Foglie: “Cos’è la canzone se non una spensierata alchimia, l’intreccio tre una manciata di note ed una di parole, un passatempo che rallegra l’anima…?”
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31/08/2006
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