Teatro comunale di Porto San Giorgio. Siamo in attesa del responso della giuria del premio letterario Volponi. I presenti come sempre fanno il totovincitore.Il favorito, anzi la favorita è la Ballestra.

Ed ecco spuntare il solito pettegolo informato, patito del gossip che comincia con la sua tiritera. Ma si! Gioca in casa. La commissione viene scelta dagli assessori di Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio e Grottammare. Capito? C’è anche l’assessore alla cultura di Grottammare. E alloraaaa.Vedrete ci sarà una polemica come al premio Strega.

Il saputello purtroppo viene smentito clamorosamente.

Il verdetto è un po’ tormentato, vince il pugliese Desiati alla terza votazione con “Vita precaria ,amore eterno”. Una sorpresa. E la Ballestra ? Retrocessa in serie B come la Juve. Raccatta un solo punto. Si proprio un solo punto. E i grottammaresi della commissione (anche tra loro c’erano insigni letterati) che facevano? Erano tutti al bagno a fare pipì? Però potevano resistere un po’ ,almeno un piccolo sacrificio per amor di patria.

Sembra che l’unico a resistere sia stato l’assessore alla cultura di Grottammare Piergallini che è rimasto eroicamente al suo posto ma raccontano le cronache che al momento di votare abbia sbagliato per via di una luce accecante. Un po’ come Paolo di Tarso sulla via di Damasco. Dopo l’abbaglio, ha anche sentito una voce :”In hoc signo vinces”. Era una croce caduta proprio, sembra, secondo le malelingue, sul nome di Desiati.

Questa la nuda cronaca di un fratricidio. Cara Silvia ”Nemo profeta in patria”. Guarda caso anche il premio Tascabile non è stato generoso con te. Quando si dice che i proverbi sono la saggezza dei popoli, è proprio vero.

Ma cosa si nasconde dietro il proverbio “Nemo profeta in patria”?

Bravi, veramente bravi, la vostra perspicacia è da lodare. Avete fatto centro, infatti si cela uno dei sette peccati capitali,il più subdolo:l’invidia. Sorella gemella dell’ipocrisia.

Pensate un po’ quanti ce ne sono, tra Grottammare e San Benedetto del Tronto, di scrittori, poeti,storici o comunque di aspiranti letterati. Veramente tanti. Quanti sono conosciuti e stimati a livello nazionale e sono usciti dall’anonimato locale? Per dirla banalmente, quanti hanno avuto successo? Bastano le dita di una mano per contarli? Macchè, è anche troppo. E tutti gli altri che fanno? Si rosicano il fegato. Appunto, per l’invidia.