Riflessioni ad alta voce
Porto San Giorgio | Mercatini: ecco cosa non va
di Maria Diana Fioretti
Varie zone della città si sono fatte sentire riguardo alla vivacizzazione serale, durante il periodo estivo, attraverso l’organizzazione di mercatini.
Prima di tutto il mercatino “Curiosando” del martedì deve tornare al suo posto cioè a viale Don Minzoni.
Tutti i commercianti della zona ne hanno fatto richiesta. Con ciò non bisogna penalizzare il lungomare Gramsci centro-sud in cui è stato attuato, per errore, per ammissione dell’assessore, martedì scorso. In questa zona l’evento può essere ugualmente attuato ogni settimana o il mercoledì o il venerdì.
Del resto, negli anni passati, nella zona sud del lungomare avveniva il mercatino organizzato dalla Confcommercio , quindi l’Assessorato potrebbe sostituirsi a questo d’accordo con l’associazione di categoria. Riguardo a questa bagarre sorta per il mancato mercatino di “Curiosando” a viale Don Minzioni, non condivido le scusanti apparse sui giornali degli amministratori, che scaricano il tutto sugli uffici e quindi sui dipendenti.
I Sangiorgesi sanno bene che chi fa le scelte e dà gli indirizzi programmatici sono gli amministratori, cioè i politici, quindi i dipendenti in nessun caso possono decidere personalmente: gli impiegati mettono in pratica ciò che loro viene comandato. E questo vale per tutti gli uffici del Comune e quindi per tutti gli assessorati. Per l’esperienza amministrativa fatta dal 1998 al 2005, posso, con tranquillità d’animo, affermare che tutti gli impiegati che abbiamo nel nostro Comune sono una vera “risorsa” per Porto San Giorgio, sia per la loro competenza, sia per la loro disponibilità ad impegnarsi nel lavoro, sia perché ci tengono alla nostra città.
Ma l’intelligenza dell’Amministratore sta nel saperli valorizzare e nel considerarli ottimi collaboratori, che, dal loro punto di vista pratico, possono aiutare l’Assessore o il Sindaco a perfezionare o ad arricchire un progetto che si vuole mettere in atto.
Ma è logico che ogni dipendente deve essere al posto giusto e corrispondente alla propria preparazione. Inoltre ci deve essere un contatto continuo tra Assessore e dipendente, dimodoché il lavoro venga portato avanti insieme e diventi uno stimolo continuo per entrambi a fare meglio e di più. Solo in questo modo l’Amministratore può controllare l’operato del dipendente, senza diventare un “carceriere”.
Ma l’Assessore deve essere presente in Comune , deve dedicare il suo tempo all’incarico ricevuto e deve essere almeno minimamente competente, se vuole dare una risposta vera, corretta, nuova e personale ai cittadini che l’hanno votato. Se invece gli Assessori o il Sindaco non riescono a stabilire un feeling diretto con i dipendenti, sarà inutile poi organizzare assemblee che risultano poco partecipate ed inutili.
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10/07/2006
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