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Riconversione SGL Carbon, si comincia

Ascoli Piceno | Professionisti italiani e stranieri a confronto durante il workshop aperto ieri sera e che si chiuderà il prossimo 13 giugno.

Ventidue professionisti tra urbanisti, architetti, ingegneri, tecnici ambientali, esperti di politiche sociali ed economiche provenienti da università italiane e straniere, lavoreranno ad Ascoli Piceno dal 6 al 13 giugno sul “caso Sgl Carbon”.

Un’esperienza di studio che si presenta come un’occasione importante di confronto ed approfondimento a tutto campo tra le forze politiche, economiche, sindacali, sociali e culturali della città di Ascoli e del territorio.

E’ questo lo scopo  del workshop della 4° edizione del master internazionale universitario in “Programmazione di ambienti urbani sostenibili (MAPAUS) promosso dal Consorzio Ferrara Ricerche, dalle università di Ferrara e Camerino e dal CUP.

Il “work-shop” è stato ufficialmente inaugurato ieri, martedì 6 giugno, nella “Sala Docens” di fronte ad una folta e qualificata platea, che ha seguito con attenzione gli interventi del presidente della Provincia Massimo Rossi, del vice presidente Emidio Mandozzi, del sindaco di Ascoli Piero Celani, del preside della facoltà di Architettura Umberto Cao, del rappresentante legale dello stabilimento Carbon Cesare Corona e di Gianfranco Franz del Consorzio Ferrara Ricerche.

Ha introdotto e coordinato i lavori l’assessore provinciale al Lavoro e Formazione Professionale Mandozzi che ha sottolineato come “il processo di riconversione della Carbon rappresenti una sfida per il rilancio e lo sviluppo, tenendo conto prioritariamente della ricollocazione degli operai dell’azienda che costituiscono una risorsa vitale e dinamica”.

Ha preso poi la parola il sindaco Celani: “Abbiamo cercato di fare un percorso comune con tutti gli enti decisori ed i portatori degli interessi diffusi: imprese, associazioni e cittadini - ha detto il primo cittadino di Ascoli - certamente la Carbon ha caratterizzato la storia dell’ultimo secolo di questa città e l’attenzione per le sue vicende è stata sempre molto forte per i riflessi di natura occupazionale, urbanistica ed ambientale. Negli anni’70 c’erano le risorse per la delocalizzazione, un’occasione sprecata: ora dobbiamo guardare al presente”.
 
Nel suo intervento, il presidente Rossi ha ricordato il ruolo della Provincia, anche in un quadro di più vasto respiro: “C’è nel territorio una consapevolezza diffusa e condivisa della necessità di una svolta, di elevare il livello di qualità del nostro sistema produttivo mettendo in collegamento in maniera stabile e strutturata le imprese e le attività economiche con le università ed i centri della formazione per creare una dinamica di innovazione che infonda nel territorio processi di sviluppo.

Due gli assi di intervento che la Provincia persegue: investire nel capitale umano e nell’innovazione da un lato, salvaguardare il territorio con scelte capaci valorizzare il paesaggio, l’agricoltura, l’ambiente e le risorse culturali dall’altro.

La vicenda della Sgl Carbon da crisi può diventare infatti una possibilità e la Provincia è impegnata, in una prospettiva di sussidiarietà e leale collaborazione con tutti gli altri soggetti interessati, a far sì che vengano sviluppate le potenzialità che la Sgl può offrire. Riteniamo – ha proseguito Rossi - che la naturale destinazione di quell’area sia produrre idee, brevetti, innovazione, ricerca. Ci sono tutte le condizioni e le ragioni per superare lo scetticismo e far convergere risorse pubbliche e private in una riprogettazione di carattere urbanistico guidata da una prospettiva di rifunzionalizzazione tecnologica dell’area”.

Cesare Corona, legale rappresentante dell’azienda, ha ribadito la disponibilità a collaborare con le istituzioni dimostrata anche con l’apertura dei cancelli dello stabilimento agli studenti della facoltà di architettura di Ascoli ed ora ai partecipanti di questo “workshop”.

Il preside della facoltà di Architettura Umberto Cao ha evidenziato come “la riconversione Carbon costituisca una straordinaria opportunità e le tre università del territorio possono fornire un contributo di rilievo evitando duplicazioni e sovrapposizioni di interventi, ma operando con sinergie e progetti comuni.”

Dello stesso avviso Gianfranco Franz del “Consorzio Ferrara ricerche” che ha sottolineato le parole chiave del “workshop piceno”: gestione partecipata dei processi e programmazione condivisa. “Non siamo qui in questo breve arco di tempo per fornire soluzioni- ha concluso Franz - ma per ipotizzare scenari e stimolare il confronto”.

 

07/06/2006





        
  



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