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Accordo tra la Cna Federmoda e la Confartigianato Moda

| Giuseppe Mazzarella: «L’accordo ha una valore epocale e possiede tutti i presupposti per una valenza nazionale si tratta di un passo importante e necessario che infonde una sferzata di energia al mondo artigiano"

di Luigina Pezzoli



Porto Sant'Elpidio - I tre aspetti che delineano l’accordo sottoscritto tra la Cna Federmoda e la Confartigianato Moda del distretto calzaturiero del Fermano, a sostegno di un comparto che sta vivendo una fase non proficua, sono: lungimiranza, concertazione e coesione. Il comitato unitario della Moda, composto da sedici componenti e generato a seguito dell’accordo, ha l’obiettivo di promuovere ed agevolare i processi sindacali, economici, commerciali al fine di dar vita ad uno sviluppo imprenditoriale del distretto calzaturiero.

«L’unione delle forze rappresenta uno step importante in una fase come quella attuale – ha spiegato Anna Piergiacomi, Presidente di Cna Federmoda – in cui le aziende di dimensioni ridotte non sono in grado di competere sui mercati e possono emergere solo attraverso il ‘fare sistema’». La Direttrice della Cna di Ascoli, Orietta Baldelli ha espresso in proposito la necessità di politiche più forti, mirate ed innovative: «Le associazioni si stanno impegnando per difendere il Made in Italy con un’apposita normativa che tutelerà il valore aggiunto della produzione italiana». Oltre a farsi portavoce delle esigenze legislative delle imprese, il comitato favorirà l’attuazione di programmi di formazione e di tecniche di mercato: «L’accordo consentirà – ha spiegato Luigi Silenzi, Responsabile Cna Federmoda - di mettere a disposizione delle aziende servizi importanti come il marketing e la comunicazione».

Non bisogna dimenticare che dopo della fase positiva degli anni Settanta nel settore calzaturiero, basata soprattutto sul basso costo del lavoro, sulla forte specializzazione, sulla disponibilità di materie prime e sulla crescita del mercato, i vantaggi competitivi delle imprese italiane sono andati esaurendosi di fronte all’affermazione dei nuovi produttori dell'area asiatica. In particolare hanno sofferto i distretti specializzati su fasce basse della gamma qualitativa, dove sono maggiormente presenti i paesi emergenti.

Per far fronte a questa situazione sono state attuate iniziative per permettere alle piccole, nonché piccolissime aziende di crescere grazie ad una rete di servizi in comune affinché sia facilitato il loro accesso nei mercati nazionali ed internazionali.

06/06/2006





        
  



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