Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Premio Fondazione Arnaldo Pomodoro: un’iniziativa di successo

Ascoli Piceno | Il premio assume un’importanza ancora maggiore se si pensa che negli ultimi 50 anni la scultura è stata via via marginalizzata verso la periferia della scena artistica globale come un genere decorativo per spazi pubblici o privati.

di Francesca Romana Rinaldi


Il 18 maggio 2006 è avvenuta a Milano la proclamazione dei vincitori selezionati tra i 25 giovani scultori finalisti che hanno partecipato alla prima edizione del Premio Fondazione Arnaldo Pomodoro. Il premio aveva come finalità principale quella di promuovere a livello internazionale la creatività di giovani artisti e soprattutto di fornire loro un libero spazio di espressione.

La stessa Fondazione è nata come laboratorio di sperimentazione di un nuovo linguaggio espressivo, un luogo per avvicinare l’attività artistica ad un pubblico sempre più vasto: il giorno della premiazione, gli artisti si sono incontrati presso la “casa della scultura” per allestire lo spazio con le loro opere, trasformando in questo modo l’area espositiva in “cantiere creativo” e dando luogo ad una vera e propria performance.

Il premio assume un’importanza ancora maggiore se si pensa che negli ultimi 50 anni la scultura è stata via via marginalizzata verso la periferia della scena artistica globale come un genere decorativo per spazi pubblici o privati. Il premio vuole simbolicamente restituire alla scultura la legittimità di raccontare la nostra epoca attraverso la riflessione su problemi filosofici o concettuali, attraverso le idee che ispirano le opere, o semplicemente attraverso l’utilizzo di materiali innovativi od un nuovo uso di materiali tradizionali.

Alcuni artisti hanno lavorato con forme organiche o nello spazio, altri con oggetti della vita quotidiana, consumandoli, accumulandoli o assemblandoli, creando campi o paesaggi, prendendo in considerazione il passare del tempo o la stabilità o ancora la legge dei materiali, l’intensità della luce o del suono o semplicemente il senso dello spazio e della sua decostruzione.

Particolarmente interessante l’opera di Claire Morgan,“Red or dead”, vincitrice del primo premio: una scultura con la forma di freccia tridimensionale composta da migliaia di ciliegie fresche (lo erano il primo giorno di esposizione), legate ad una ad una a fili di nylon e sospese nello spazio. La struttura era estremamente mobile e sensibile allo spostamento dell’aria che la circondava al passaggio dei visitatori. Il deterioramento delle ciliegie e dell’intera opera col passare del tempo dava vita ad una continua metamorfosi, facendo interrogare sul rapporto tra arte e tempo.

Dal 23 settembre all’11 febbraio il Museo della Fondazione Arnaldo Pomodoro ospiterà un’ampia mostra personale di Jannis Kounellis, proseguendo un percorso all’interno della scultura contemporanea.

06/06/2006





        
  



4+5=

Altri articoli di...

Cultura e Spettacolo

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
27/10/2022
53 anni di Macerata Jazz (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)

Ascoli Piceno

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
15/11/2022
800.000 euro per le scuole (segue)
14/11/2022
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati