Lo ringrazio innanzitutto perché rispondendo alla sua lettera posso esprimere alcune riflessioni su di un progetto e su un percorso che non condivido affatto. Contrarietà, innanzitutto procedurale. Non si è mai visto una discussione politica di così straordinaria importanza fatta esclusivamente tramite interventi sui giornali e bay-passando qualsiasi percorso democratico. Un nuovo partito si costituisce quando si sciolgono quelli esistenti e per far ciò occorre una sede democratica di decisione, e cioè un Congresso. Senza un percorso congressuale non si può decidere nulla, almeno per i Democratici di Sinistra.

Se si dovesse andare per vie di fatto, come si vede in giro per l’Italia, con “sezioni zero” da inaugurare, gruppi promotori per il nuovo partito, insomma una costituente di fatto (come propone Armata, anche a San Benedetto), allora coloro i quali non sono d’accordo con questo progetto, e non sono pochi, potrebbero sentirsi di fatto autorizzati a costruire “sezioni zero” o gruppi promotori per un nuovo grande soggetto politico della sinistra socialista, di cui l’Italia non può fare a meno.

Contrarietà inoltre sul progetto. Finora l'unica cosa che si e' capita di quest'operazione e' l'obiettivo di sradicare la funzione di un partito socialista e l'autonomia di una posizione di sinistra, come invece c'e' in tutta Europa. Del resto Rutelli lo dice chiaramente, quando spiega che bisogna andare oltre le culture del '900 (una delle sue frasi preferite), vuole dire chiaramente che bisogna andare oltre l'esperienza socialista e socialdemocratica. La verità è che la Margherita è un partito di centro, di orientamento cattolico-moderato, a volte con venature persino integraliste.

Un partito con il quale è giusto allearsi per governare, ma sarebbe assolutamente sbagliato fondersi. Perché ne verrebbe fuori un soggetto politico senza identità e senza riferimenti ideali e sociali (“un partito post-ideologico, -e persino- post-identitario” come scrive lo stesso Armata).
Il mio disappunto infine cresce nel notare come un simile dibattito faccia sfuggire il vero obiettivo che abbiamo di fronte: il governo del Paese, delle amministrazione Regionali, provinciali e locali che i cittadini, con il loro voto, ci hanno consegnato. È quindi opportuna una moratoria di questo dibattito, puntando l’attenzione sulle questioni del governo: se invece si vuole andare avanti, ci vuole subito un Congresso. Non si può fare un nuovo partito senza consultare i tesserati.

* Il coordinatore dell’area