I territori montani della provincia Picena e la razza bovina Marchigiana
Ascoli Piceno | Il presidente dellAssociazione Provinciale Allevatori di Ascoli Piceno, Antonio Ricciotti, ha favorito ladesione al marchio Igp, Indicazione geografica protetta, Vitellone bianco dellAppennino centrale.

L’Associazione provinciale allevatori di Ascoli propone l’autentico e genuino sapore delle carni bovine Marchigiane. I territori montani della provincia di Ascoli Piceno e la razza bovina Marchigiana con la qualità delle sue carni, si fondono in una perfetta simbiosi tra ambiente ed animale.
Appartengono alla sezione montana della provincia, i monti Sibillini ed i monti della Laga, ma anche monte dell’Ascensione, splendidi territori montani, un paradiso di bellezze naturalistiche per l’aspetto geomorfologico del territorio e per le presenze florofaunistiche.
Nei monti Sibillini e della Laga di leopardiana memoria, meta di turisti da ogni parte del mondo, si può ancora rivivere la rara emozione di percorrere sentieri e tratturi aperti da secoli e transumati fino a non molti anni fa da pastori e dalle loro greggi.
In questi luoghi incantevoli, vivono in simbiosi animali selvatici come il lupo, il cinghiale, il daino, l’istrice, lo scoiattolo, la vipera, mentre tra i volatili l’astore, l’aquila reale, lo sparviero, ed il picchio dal dorso bianco ma ci vivono anche animali da allevamento allo stato brado come cavalli, asini, muli, ovini e splendidi soggetti bovini di razza Marchigiana.
Tra gli animali ed il territorio si è instaurato un equilibrio naturale a favore dell’ecosistema dell’ambiente. I bovini si nutrono delle eccellenti essenze vegetali tipiche di questi luoghi favorendo la pulizia del sottobosco e pertanto prevenendo incendi e sviluppo di arbusti cespugliati, ma nello stesso tempo gli animali arricchiscono il terreno di deiezioni organiche necessarie alla concimazione della vegetazione erbacea ed arborea.
Gli allevatori proprietari del bestiame, provvedono ad effettuare sul territorio una sorta di vigilanza di controllo, prevenendo incendi ed atti vandalici dolosi. Non trascurabile l’aspetto coreografico del paesaggio, pittoresca l’immagine delle vacche bianche Marchigiane tra il verde dei prati ed il bianco marmoreo delle rocce biancastre che affiorano nel terreno, messe a nudo dal rapido scorrere delle acque.
L’Associazione Provinciale Allevatori di Ascoli Piceno, mediante tecnici e veterinari, esercita in questi territori come nei comuni di Montefortino, Montemonaco, Amandola, Arquata del Tronto, Acquasanta Terme ed altri, un ruolo molto importante di assistenza tecnica e di controllo per gli allevamenti di bovini di razza Marchigiana iscritti al Libro Genealogico ed aderenti ai controlli funzionali.
L’esperto nazionale della razza bovina Marchigiana Fabio Lupi nonché direttore dell’Associazione Provinciale Allevatori di Ascoli Piceno, incaricato dall’Anabic per le valutazioni morfologiche dei bovini Marchigiani, ha messo in evidenza la particolare bellezza morfo-funzionale di questi soggetti.
Lupi, infatti, commenta “Particolare attenzione merita questa razza dalla spiccata attitudine alla produzione della carne, allevata in questi territori prevalentemente allo stato semibrado. Considerevoli le doti di questi animali particolarmente vocati alla produzione di tessuto muscolare, per l’elevata velocità di accrescimento e precocità, per la notevole resa alla macellazione e per l’ottima qualità delle sue carni.
Inoltre, da mettere particolarmente in risalto, la particolare rusticità della razza Marchigiana, dotata di notevole capacità di adattamento al pascolo allo stato brado e semibrado, in ambienti difficili ed impervi. Considerevole la particolare attitudine materna delle vacche, capaci di ben nutrire la prole durante la fase di allattamento, difendendola da predatori come lupi ed altri animali selvatici.
Il sistema di allevamento delle vacche allo stato semibrado, grazie alla funzionale ginnastica motoria che queste fanno, ne facilita notevolmente il parto. Inoltre la correttezza degli appiombi degli arti, con articolazioni asciutte, esenti da tare, con piedi con una corretta inclinazione della pastoia ed una buon’altezza del tallone, ne favoriscono un’elevata funzionalità motoria.
Ottima la finezza della struttura scheletrica e della pelle a vantaggio di una migliore resa alla macellazione. Le carni ottenute da questi animali sono particolarmente pregiate per le loro caratteristiche organolettiche, bromatologiche e dietologiche, con giusto grado di infiltrazione di grasso all’interno della fibra, con grana fine e molto saporite. Inoltre, i contenuti delle carni in grasso ed in colesterolo sono ridotti ed il rapporto tra acidi grassi insaturi/saturi è elevato.
I meriti qualitativi di queste carni sono dovuti in primo luogo ad un lungo lavoro di selezione condotto da molti anni, ed inoltre al sistema di allevamento allo stato semibrado e al tipo di alimentazione, costituita prevalentemente da essenze vegetali spontanee che conferiscono alla carne un sapore unico.
Il presidente dell’Associazione Provinciale Allevatori di Ascoli Piceno, Antonio Ricciotti, nonché consigliere della Bovinmarche, ha pertanto ritenuto opportuno rafforzare il concetto della certificazione della qualità delle carni bovine favorendo l’adesione di questi bovini al marchio “Igp, Indicazione geografica protetta, Vitellone bianco dell’Appennino centrale.
Questo marchio di tutela garantisce e certifica l’origine e la qualità delle carni ed il sistema di tracciabilità n’assicura la provenienza dall’allevamento di origine dell’animale fino al banco di vendita delle macellerie convenzionate.
Questo marchio designa un prodotto alimentare originario delle zone dell’Appennino Centrale la cui qualità, caratteristica e reputazione è attribuita essenzialmente all’ambiente di origine geografica (clima, caratteristiche del suolo, conoscenze tecniche) mentre la produzione e trasformazione avvengono nell’area geografica delimitata.
Per questo tipo di carni, appositi ispettori esercitano un severo ed accurato controllo ispettivo previsto dal Disciplinare di Produzione (reg. CE 134 del 20/01/98) al fine di garantire ai consumatori, l’origine e la salubrità delle produzioni”.
I consumatori possono accedere via Internet al sito www.izs.it per poter così avere tutte le informazioni anagrafiche sulla "carne" che vogliono acquistare attraverso il codice identificativo dell'animale contenuto nell'etichetta delle confezioni o nel cartello esposto appositamente dal negoziante.
In fase di sperimentazione anche la possibilità, attraverso il sistema Wap del cellulare, di collegarsi al sito internet dell'Istituto e, digitando il codice identificativo dell'animale, conoscerne egualmente la storia anagrafica. Si prevede che nei supermercati o dal proprio macellaio di fiducia, a breve termine, tale accertamento sarà possibile con uno schermo e un terminale messi direttamente a disposizione del cliente dal commerciante stesso.
Il suggerimento che Ricciotti fornisce al consumatore è quello di riscoprire l’autentico e genuino sapore di queste carni locali che da secoli tipicizzano i piatti dei più appassionati esperi di arti culinarie e magari abbinandoli ad un buon vino rosso tipico del Piceno”.
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01/06/2006
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