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Una pompa di benzina a ridosso delle querce secolari della zona "Selvette"

Castel di Lama | Nuovo attacco all'ambiente da parte dell'Amministrazione comunale sedicente di centro-sinistra. Appello ai Verdi e agli ambientalisti.

di Benedetto Poloni


Nuovo attacco all'ambiente da parte dell'Amministrazione comunale sedicente di centro-sinistra.

Nei giorni scorsi la Commissione Edilizia ha rilasciato parere favorevole (unico contrario il consigliere dell'Arcobaleno Pio Filipponi) al progetto di realizzazione di una stazione di servizio (pompa di benzina) a ridosso delle secolari querce della zona "Selvette", l'ultima testimonianza di un patrimonio arboreo distrutto sistematicamente nel corso degli anni dalla cementificazione selvaggia voluta da amministratori comunali senza scrupoli, senza idee e senza cultura ambientale.

Si tratta di querce centenarie censite nel 1977 dalla Regione Marche-Ispettorato Dipartimentale delle Foreste (in ossequio alla legge regionale 22/02/1973) insieme alle altre di alto fusto presenti nel territorio comunale.

Un bene inestimabile dissipato quasi tutto negli ultimi dieci anni dalla politica miope e clientelare dell'ex sindaco Re, ora apprezzato e riverito big della "Quercia" provinciale. Pensavamo che scempi e disboscamenti fossero finiti.

E invece no. Anche il sindaco Rossini, prosegue sulla strada intrapresa dal suo precedessore e "compagno" di amministrazione dimostrando che non c'è differenza tra amministrazioni locali di destra o sinistra si comportano esattamente allo stesso modo.

Per l'Arcobaleno si tratta di una scelta politico- amministrativa scellerata. Se anche ci fossero tutti i requisiti tecnici previsti dalle leggi, non si giustificherebbe mai l'ubicazione di una stazione di servizio in una zona residenziale, a pochi metri da una fila di querce secolari (peraltro soffocate già dalle vicinissime e nuove edificazioni) tutelate da un vincolo di rispetto di trenta metri, all'interno di una fascia di verde pubblico.

Non chiediamo nemmeno cosa ne pensi l'Ass. all'Ambiente comunale Adelmo Ciabattoni, visto che è il tecnico che ha firmato il progetto.

La devastazione del territorio e del paesaggio, conseguenza dell'attuazione di un piano regolatore-mostro e di orribili varianti continua alla grande sotto gli occhi di cittadini, ambientalisti, verdi e compagni: case costruite sui dirupi, lottizzazioni fai-da-te , colline sbancate, territorio modificato con le ruspe a proprio piacimento, strade provvisorie-definitive, interventi in zone a forte rischio di dissesto idrogeologico. Insomma, danni incalcolabili all'ecosistema, al paesaggio e anche agli interessi e alla qualità della vita dei cittadini.

E oltre il danno permanente c'è anche la beffa. Dopo aver devastato il territorio riempiendolo per bene di cemento e asfalto, senza lasciare un metro di spazio per la collettività, gli amministratori sedicenti di centro- sinistra riacquistano aree e case a peso d'oro per farne parcheggi e verde attrezzato che avrebbero dovuto prevedere prima.

Non contenti, spacciano per "polmone verde" un'area di qualche metro quadrato di verde attrezzato realizzata dopo una riunione condominiale e dopo le forti proteste dei residenti.

Perché Castel di Lama deve meritare tutto questo? Perché un paese deve rimanere ostaggio di palazzinari senza scrupoli e amministratori senza cultura?

Prima che sia troppo tardi, lanciamo un ulteriore appello agli ambientalisti, ai Verdi, ai tecnici ambientali affinché vengano a rendersi conto personalmente della triste realtà facendo un giro nel territorio. Un itinerario sicuramente alternativo a quello proposto dall'incredibile assessore al turismo (!?!?) per conto terzi (Zannoni).

09/05/2006





        
  



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