Nessuna coppia omosessuale beneficiaria di contributi per lacquisto della prima casa
Ascoli Piceno | Alla base del fraintendimento un banale errore di battitura o di una correzione apportata automaticamente dal programma nella compilazione della graduatoria.
Con riferimento ad un articolo apparso questa mattina sulla pagina locale di un quotidiano che riprende dichiarazioni di esponenti di Alleanza nazionale, si smentisce la notizia che è alla base dell’articolo, e cioè che tra i beneficiari dei contributi concessi dalla Provincia a giovani coppie per l’acquisto della prima casa vi sia una coppia omosessuale.
“Si è trattato di un mero errore di battitura o, più probabilmente, di una correzione apportata automaticamente dal programma nella compilazione della graduatoria – spiega Luigina Amurri, dirigente del servizi sociali e presidente della commissione giudicatrice della selezione pubblica – fatto sta che un nome di donna si è trasformata in un nome di uomo.
Naturalmente si tratta di un errore del tutto ininfluente sull’esito del procedimento. La determina di approvazione della graduatoria è stata pubblicata solo ieri ma già questa mattina abbiamo provveduto a rettificare l’errore materiale. Ricordo infine che il Servizio da me diretto è sempre stato a disposizione per fornire i chiarimenti sulle nostre attività”.
Questa invece la dichiarazione del Presidente della Provincia Massimo Rossi:
“Si è trattato di un errore di battitura: “una” Giorgia è diventata “un” Giorgio e così questi “bacchettoni di casa nostra” in cerca di visibilità e di clamori hanno cercato di sbattere i presunti “mostri” in prima pagina! Ma possono dormire sonni tranquilli gongolando nell’ipocrisia.
Mentre questi esponenti della destra si riempiono la bocca con la famiglia, i disvalori del loro modello economico liberista (il dio denaro, la mercificazione di ogni cosa, la competitività esasperata e la precarizzazione del lavoro) stanno distruggendo non solo la famiglia (spesso anche le loro!) ma anche la dignità umana.
Per quanto ci riguarda continuiamo a ritenere titolare di una serie di diritti civili e benefici sociali una coppia convivente da anni che, volendo condividere l’esistenza, arriva a cointestarsi la casa. Ciò è doveroso da parte di una società che vuole combattere la solitudine e l’individualismo.
Altra cosa, e non ci compete, è l’equiparazione delle unioni di fatto con i matrimoni!”
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09/05/2006
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Betto Liberati