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Acquasanta Terme a ridosso delle elezioni comunali

Acquasanta Terme | Prima di Pasqua FI (maggior partito di Acquasanta dal 2001; nel 2006 ha avuto il 23,2% dei voti), ha provato a realizzare una lista con ampia convergenza.

di Giuseppe Orsini*

Personalismi insanabili di qualche partito e singole persone lo hanno impedito.
Malgrado la Casa delle Libertà abbia una larga maggioranza di voti (54,5% nel 2006), solo FI e PRI si sono ritrovati nella lista «Italia Nostra» di Domenico Buonvecchi, priva di “inciucianti” e di consiglieri presenti in Comune o in Provincia dal 1997 ad oggi.

Miseria e profitti convivono ad Acquasanta.
Dagli anni ’60 Acquasanta arretra, impoverisce e si spopola, malgrado abbia ricchezze naturali inestimabili (verde, acqua termale, travertino, borghi medioevali, storia, opere d’arte, ecc.). Il trend negativo è proseguito negli ultimi anni, con due Giunte DS, consiglieri passati da maggioranza a opposizione e viceversa, opposizione inesistente, ecc.
Gli abitanti sono scesi da oltre 8.000 a 3.250 circa (meno 60%).
Della IBEA (compensato) chi se ne ricorda?
Delle cave di travertino vediamo solo i resti
Le case del capoluogo mostrano la loro inarrestabile vetustà.
Dappertutto (vedi Ischia) le acque termali producono lavoro e benessere. Per tutti.
Ad Acquasanta le acque arricchiscono solo la Soc. SANTA che nel triennio 2002/2004 ha avuto un utile lordo medio annuo di 582.760 euro (35% sul fatturato).
L’utile netto medio annuo è stato di 345.709 euro (20,5% sul fatturato), con una liquidità media annua di 1.668.400 euro.
E gli investimenti? Quasi zero. Basti dire che le sale d’attesa delle cure termali sono prive di orologi, non si accettano né carte di credito né Bancomat!
Unico beneficio per Acquasanta, 512.937 euro di salari: media annua del triennio 2002/2004, con tendenza a scendere. Meno dell’utile annuo lordo della SANTA!

Presenze turistiche.
Nel 1978 le presenze alberghiere nei tre strutture allora esistenti (Italia, Roma e Terme) furono 67.109. Poi, il tracollo: 42.487 nel 1990 (- 37%), 22.410 nel 1996 (- 67%) e 15.351 (- 77% rispetto al 1978). Non basta: nel 2005, con cinque alberghi, le presenze sono calate del 31,5% rispetto al 1996; dal 1997 Acquasanta ha avuto due Giunte DS.
NB - anni ’70: dati IASM. Dal 1990 al 2005: dati Regione Marche – Ass.to al Turismo.
Ben diverso il trend negli “agriturismo”, nei “B&B” (Bed & Breakfast) e nel Monastero di Valledacqua, aperto nell’estate 2002.
Nel 1990 le presenze “extralberghiere” furono 6.090, nel 1996 furono 7.844 (+ 29%); 2002: 18.704 (+ 207%); 2003: 22.710 (+ 273%); 2004: 26.586 (+ 337%); 2005: 29.381 (+ 382%).
Le frazioni di Acquasanta hanno oltre 1.500 seconde case, quasi tutte ristrutturate ma sono penalizzate: ICI al 7‰, pagamento raccolta rifiuti per dodici mesi/anno, carenza di servizi nelle frazioni, ecc.

Carenze.
La crisi del turismo termale è irreversibile.
Risultato: alberghi e case da affittare sono vuoti, bar e negozi sono in difficoltà.
Del resto, cosa trovano i turisti ad Acquasanta?
Nelle fioriere di Piazza Terme c’è solo sterpaglia secca.
Nel Giardino Comunale non c’è un filo d’erba.
Nello Stabilimento termale idem come sopra.
Non esistono piscine (fruibili) con acqua sulfurea.
In un articolo del luglio 2002 suggerivo di alimentare la piscina del Rio con acqua termale.
Risultato? La piscina, alimentata con acqua potabile (ovviamente fredda), apre a luglio ed agosto, pioggia e nuvole permettendo. E’ in perdita ed a carico di noi contribuenti.
E l’acqua sulfurea calda finisce nel Tronto. Inutilizzata.
Un candidato sindaco (Consigliere Provinciale da anni) se ne accorge solo ora.
Miracoli della necessità di voti! Io lo dicevo nel 2002.

Variante della Salaria.
Nessun candidato ne parla.
Cosa hanno fatto gli Amministratori Comunali ed il Consigliere Provinciale locale?
La Salaria è sempre più caotica, pericolosa e fonte di inquinamento acustico ed atmosferico. Mentre il turista cerca tranquillità, silenzio, aria buona e servizi.
Infatti i turisti abbondano negli agriturismi ed a Valledacqua, tutte strutture lontane dalla Salaria ed immerse nel verde. E gli alberghi sono vuoti.
E’ solo un caso?

Marketing e Centro Benessere.
Nessuno fa marketing, dalla SANTA alla Pro Loco.
La SANTA non ha uffici aperti in inverno.
L’Associazione Turistica Pro Acquasanta Terme legge le e-mail solo una, due volte al mese!
Il secondo polo termale (ex IDSC) non è una chimera.
Ma deve essere un Centro Benessere di alto livello che richiami nuova clientela con buona possibilità di spesa.
La speranza di realizzarlo esiste ancora. Personalmente continuo a lavorarci.
Spero di riparlarne presto con il Presidente della Provincia e con il nuovo Sindaco, chiunque sarà.
Occorre realizzare sinergie ed investire in marketing.
Tutti insieme: Amministrazione Comunale, Pro Loco, operatori locali (albergatori e commercianti), SANTA, gestore del Centro Benessere sperando che arrivi presto.
Intanto la SANTA deve smetterla di essere un corpo estraneo ad Acquasanta. La riprova?
Il bar dello stabilimento termale non ha specialità locali (spumini, pasticceria fresca, ecc.).
Solo con una nuova strategia ed un Centro Benessere di livello possono richiamare ad Acquasanta nuova e qualificata clientela per un futuro migliore.
Le promesse spicciole e non strutturali sono inutili, quanto dannose.
Specie quelle elettorali.

*Coordinatore Comunale FI

25/05/2006





        
  



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