Costantini:"Eleviamo il modo di far politica e di amministrare"
San Benedetto del Tronto | Intervista al candidato della lista Costantni-Progetto Comune.
di Carmine Rozzi
Come ha accolto questa nomina?
Da parte della Cdl mi è stato chiesto di dare la mia disponibilità e per questo ho ritenuto opportuno accettare anche per cercare di dare un contributo alla mia città. Mi accingo a questo compito con tutto l’entusiasmo possibile cosciente che, una volta accettato, occorre portare avanti il progetto con il massimo impegno possibile.
Quale la differenza fra questa candidatura e quella del 1993?
Quella allora fu una sorta di rivalsa di stampo giovanile contro la Dc che secondo me non aveva capito le mie idee di politica più attenta alle cose reali che alle spartizioni di poltrone locali. Se la guardiamo con gli occhi di oggi la si può definire forse un po’ troppo idealistica ma siccome sono abituato da sempre a lavorare spesso controcorrente reputo l’episodio un normale capitolo della mia storia politica. L’enorme differenza tra quell’esperienza e questa è il fatto che questa è una cosa molto più seria e complessa che investe un vasto numero di partiti e di uomini.
Come definisce questa del 2006?
Una scommessa. Per dimostrare al cittadino sanbenedettese che può scommettere su di noi dobbiamo far sì che questa nuova coalizione funzioni in modo serio lasciando da parte le dispute e le ripicche da cortile elevando il livello del modo di far politica. Ringrazio il senatore Ciccanti ed il consigliere regionale di An Castelli per l’assiduo lavoro di sintesi politica al fine di trovare un comune denominatore al progetto di una candidatura unitaria.
Da sanbenedettese, quali sono gli interventi prioritari che la futura amministrazione deve affrontare?
Invece di iniziare dai particolari occorre chiedersi quale città vogliamo costruire. Bisogna innalzare il valore culturale e civile del modo di amministrare. Fatto questo occorre subito affrontare il modo in cui si deve rivedere e rilanciare l’intero settore del turismo che, con il settore della pesca in crisi, è rimasto l’unico fattore trainante dell’intera economia cittadina. Insieme con gli albergatori e gli altri membri del settore occorre insieme lavorare duramente per ripartire da zero e portare S.Benedetto ad un livello tale che il turismo non sia solo fine a è stesso ma sviluppi attorno a sé un indotto capace di coinvolgere altri settori commerciali.
Qualora venisse eletto ha intenzione di conservare le due cariche?
Nello statuto del CSI non è contemplata l’incompatibilità ma chiaro che se non lo è da un punto di vista istituzionale lo diventa da quello pratico e lavorativo. Non si possono fare due lavori contemporaneamente se li si vuol fare bene per cui è lampante che, in caso di una mia elezione, la questione non si pone nemmeno. Farò il Sindaco a tempo pieno ed oltre…
L’ultima maggioranza comunale si è distinta per una litigiosità quasi endemica. Sarà questo uno dei primi nodi da sciogliere?
Dipende molto dagli obiettivi che si pongono. Se sono di basso livello le discussioni e le eventuali polemiche lo saranno altrettanto. Occorre porsi dei traguardi con alto contenuto morale e civile e di conseguenza il livello politico s’innalzerà con lui. Un conto è discutere per contenuti di alto interesse ed un altro per il pianerottolo di casa.
Come giudica l’operato dell’ex sindaco Domenico Martinelli?
Non voglio assolutamente entrare nel merito di passate vicissitudini politiche in quanto non mi riguardavano. Posso però esprimere un mio parere di cittadino dicendo che se l’allora sindaco ha ritenuto opportuno arrivare ad un gesto estremo come quello di dimettersi vuol dire che c’era un problema. Ora non si può sempre scaricare le colpe dei problemi sugli altri ma occorre anche che ci si assuma la propria parte di responsabilità. Trovo irrazionale la condotta dell’ex sindaco che ha voluto ad ogni costo ricercare punti d’incontro là dove non gli era riuscito durante i quattro anni della passata amministrazione. Peccare è umano, perseverare, più che diabolico mi sembra…ingenuo!
Paradossalmente si può dire che Lei sia più conosciuto a livello nazionale ed internazionale che a quello locale, nemo profeta in patria?
E’ vero, tuttavia sono un figlio di questa città e conosco benissimo quali sono i suoi pregi ed i pochi difetti. Ora per prima cosa occorre portare a termine e completare l’iter della formazione delle liste e tracciare un progetto reale e diverso per lo sviluppo della nostra Riviera. Il mio nome costituisce una novità che sta suscitando molta curiosità in giro. Occorre approfittare di questa situazione per sapersi proporre in modo serio, costruttivo, presentando un progetto reale, diverso ed innovativo per dare una svolta diversa ed a più ampio raggio. Se Ascoli è il capoluogo istituzionale della provincia S.Benedetto ha tutti i meriti e gli attributi necessari per diventarne quello commerciale e morale. Occorre rimboccarsi le maniche e darsi da fare al più presto.
La Samb sta attraversando un periodo incredibilmente negativo e questo si riflette sull’immagine della città…
Se fossi stato Sindaco non avrei mai permesso, per nessuna ragione al modo, che uno dei nostri simboli scendesse così in basso. Chi già mi conosce sa che non lo dico per pura demagogia ma per il semplice fatto che da anni ho l’onore di presiedere l’organizzazione sportiva più importante d’Italia con anni di storia e più di un milione d’iscritti.
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29/04/2006
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