Vicenda Quadrilatero
| ANCONA - Intervento del presidente Gian Mario Spacca
“Vogliamo fare le infrastrutture con procedure corrette, trasparenti e nel rispetto della legalità affermata da uno Stato di diritto. La determinazione a non proseguire nel procedimento davanti alla Corte Costituzionale non può sicuramente essere considerata una novità. È la conseguenza di un percorso coerente definito dalla successione di una serie di passaggi legali e amministrativi.
Nell’anno 2002 la Regione aveva presentato un ricorso dinanzi alla Suprema Corte contro la legge obiettivo, censurandone la non conformità ai principi costituzionali in materia di autonomia delle Regioni.
Nel 2003 la Corte Costituzionale ha respinto questo ricorso poiché ha ritenuto tutelate le prerogative delle Regioni attraverso il meccanismo dell’Intesa previsto dalla normativa nazionale.
Nel 2004 il Cipe ha approvato i progetti della Quadrilatero, attivando i relativi finanziamenti, per un importo di oltre 1 miliardo di euro. In quella sede, la Regione ha prestato la propria intesa con i pareri sull’impatto ambientale e sulla conformità urbanistica delle opere. Nello stesso anno, con apposita convenzione conclusa con l’Anas, la Regione, per velocizzare la realizzazione delle opere, ha trasferito il finanziamento e i relativi progetti inerenti la realizzazione della strada Pedemontana facente parte del sistema viario Quadrilatero.
Nel 2005 l’impegno prioritario alla realizzazione delle infrastrutture viarie nelle Marche è stato ribadito con il programma di governo del centrosinistra, che ha ricevuto il 57,7% dei consensi dei cittadini marchigiani, in cui si prevede la eventuale “adesione alla società Quadrilatero, in accordo con la Regione Umbria, a condizione di salvaguardare le prerogative di Comuni, Province e Regione in materia di programmazione territoriale e di garanzia da parte dello Stato circa il finanziamento completo delle opere”.
Sulla base dei pareri espressi dai consulenti costituzionali della Regione, non si è insistito nel processo ancora pendente davanti alla Corte costituzionale, poiché non sussistevano più i presupposti giuridici a seguito della precedente determinazione della stessa Corte e del percorso amministrativo evidenziato.
Rimangono, tuttavia, in piedi altre controversie presso il Tribunale amministrativo a evidenziare come la Regione Marche non abbia ancora deciso la propria adesione alla società Quadrilatero, che, come ribadito più volte, è subordinata a specifiche condizioni poste in accordo con la Regione Umbria: clausola di salvaguardia finanziaria per gli Enti locali; auditing economico; controllo e trasparenza delle procedure amministrative; salvaguardia delle prerogative di programmazione urbanistica e territoriale degli Enti locali; rappresentanza istituzionale adeguata negli organi sociali”.
Nell’anno 2002 la Regione aveva presentato un ricorso dinanzi alla Suprema Corte contro la legge obiettivo, censurandone la non conformità ai principi costituzionali in materia di autonomia delle Regioni.
Nel 2003 la Corte Costituzionale ha respinto questo ricorso poiché ha ritenuto tutelate le prerogative delle Regioni attraverso il meccanismo dell’Intesa previsto dalla normativa nazionale.
Nel 2004 il Cipe ha approvato i progetti della Quadrilatero, attivando i relativi finanziamenti, per un importo di oltre 1 miliardo di euro. In quella sede, la Regione ha prestato la propria intesa con i pareri sull’impatto ambientale e sulla conformità urbanistica delle opere. Nello stesso anno, con apposita convenzione conclusa con l’Anas, la Regione, per velocizzare la realizzazione delle opere, ha trasferito il finanziamento e i relativi progetti inerenti la realizzazione della strada Pedemontana facente parte del sistema viario Quadrilatero.
Nel 2005 l’impegno prioritario alla realizzazione delle infrastrutture viarie nelle Marche è stato ribadito con il programma di governo del centrosinistra, che ha ricevuto il 57,7% dei consensi dei cittadini marchigiani, in cui si prevede la eventuale “adesione alla società Quadrilatero, in accordo con la Regione Umbria, a condizione di salvaguardare le prerogative di Comuni, Province e Regione in materia di programmazione territoriale e di garanzia da parte dello Stato circa il finanziamento completo delle opere”.
Sulla base dei pareri espressi dai consulenti costituzionali della Regione, non si è insistito nel processo ancora pendente davanti alla Corte costituzionale, poiché non sussistevano più i presupposti giuridici a seguito della precedente determinazione della stessa Corte e del percorso amministrativo evidenziato.
Rimangono, tuttavia, in piedi altre controversie presso il Tribunale amministrativo a evidenziare come la Regione Marche non abbia ancora deciso la propria adesione alla società Quadrilatero, che, come ribadito più volte, è subordinata a specifiche condizioni poste in accordo con la Regione Umbria: clausola di salvaguardia finanziaria per gli Enti locali; auditing economico; controllo e trasparenza delle procedure amministrative; salvaguardia delle prerogative di programmazione urbanistica e territoriale degli Enti locali; rappresentanza istituzionale adeguata negli organi sociali”.
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22/03/2006
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