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A quaranta punti la quota salvezza

Ascoli Piceno | Se i bianconeri riuscissero a vincere già da domenica contro il Chievo, la permanenza in A sarebbe solo una formalità

di Mauro Giorgi

Con la sconfitta di Firenze, si è fermata a sette la serie positiva dell’Ascoli. La compagine di Silva e Giampaolo, infatti, non perdeva dal 29 gennaio scorso, ovvero dalla partita casalinga contro la Juventus. Nonostante questa battuta d’arresto, rimane la bella prova offerta dai bianconeri.

Con la Fiorentina è l’Ascoli ad aver perso e non i Viola ad aver vinto. Quando una squadra sbaglia quattro nitide palle gol deve fare necessariamente mea culpa. All’Artemio Franchi più volte la formazione di Silva e Giampaolo ha avuto l’occasione per raddoppiare e mettere al sicuro il risultato; non l’ha fatto e, come vuole la legge del calcio che dice gol mangiato gol subito, ha subito dapprima il pareggio e poi l’uno due di Toni e Pazzini.

Questa sconfitta, ovviamente, non deve rappresentare un campanello d’allarme. Intanto perché il vantaggio sulla terz’ultima, che è il Messina, è di nove punti, e poi perché, a differenza della vittima illustre dello scorso campionato, ovvero il Bologna, l’Ascoli gioca bene e dimostra di avere una buonissima condizione atletica.

Anche il calendario sembra essere favorevole ai bianconeri. E’ vero che l’Ascoli dovrà andare a Palermo, a Reggio Calabria e ad Empoli, tuttavia dispone di due match point importanti casalinghi contro il Chievo e il Cagliari. Se in questi due incontri riuscisse, nella peggiore delle ipotesi, a fare solamente tre punti, si porterebbe a quota 39 e vedendo gli scontri diretti che ci sono da qui alla fine dovrebbe succedere qualcosa di veramente strano perché i bianconeri retrocedano.

In queste ultime otto giornate, è chiaro che le squadre più accreditate per la retrocessione, oltre a Lecce e Treviso praticamente spacciate, sono il Messina (27 punti), l’Udinese (28 punti) e l’Empoli (29 punti). Domenica la serie A propone subito uno scontro decisivo, ovvero Messina-Udinese. Chi uscirà sconfitto da quel match sarà davvero nei guai.

Se, come ci si augura, l’incontro dovesse finire in parità, allora l’Ascoli potrebbe, in caso di vittoria, considerarsi già salvo. 11 punti e 10 punti di vantaggio, rispettivamente da Messina e Udinese, a sette giornate dalla fine rappresentano un buon margine di sicurezza se poi si considera che con i Pelitorani i bianconeri sono in vantaggio sugli scontri diretti.

Per quanto concerne l’Empoli, invece, la squadra toscana, in queste ultime otto giornate, dovrà giocare tre derby (Livorno e Siena in casa e Firenze fuori), a Roma contro la Lazio, in casa contro l’Inter, la Sampdoria e l’Ascoli e a Messina. Riguardo l’Udinese, infine, i friulani hanno un calendario, sempre sulla carta, più abbordabile. Se l’Ascoli trema, insomma, figuriamoci chi sta sotto.

20/03/2006





        
  



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