Ascoli: problematiche e risorse. Il punto di vista di Calvaresi.
Ascoli Piceno | "Il centro della città non basta pulirlo ma sarebbe ora di intervenire per sistemare le abitazioni cadenti e pericolose per i passanti e vergognose per i visitatori senza dimenticare la cura delle nostre piazze"
di Cav. Uff. Benito Calvaresi
Più volte mi sono sgolato precisando che il mio ruolo di Presidente Provinciale Confcommercio mi imponeva di non trascurare ma di segnalare con insistenza l´importanza di molti argomenti che riguardano direttamente la nostra beneamata Ascoli Piceno e tutte le problematiche trasversali che dovrebbero essere risolte per rendere più appetibile ed invitante la nostra città.
Sovente ho insistito per una migliore pulizia delle strade interne e devo ammettere che disponiamo di una squadra professionale che interviene ripetitivamente per darci una città abitabile e percorribile dagli anziani e dai più giovani ma non interviene mai per richiamare a fare altrettanto la Provincia e l´ANAS per le strade ed i tratti di loro competenza.
Il nostro patrimonio artistico e culturale lo dimentichiamo con facilità e quasi soddisfatti, non si sa perché, lo nascondiamo al mondo trascurando nel dimenticatoio Ascoli di cui sovente parliamo di sostenerla perché non pervenga a meritare l´appellativo di patrimonio dell´UNESCO.
Il centro della città non basta pulirlo ma sarebbe ora di prendere il coraggio a quattro mani ed intervenire per sistemare le abitazioni cadenti e pericolose per i passanti e vergognose per i visitatori senza dimenticare la cura delle nostre piazze che per quanto sono belle ed interessanti avrebbero fatto gola al Ministro del Tesoro per eventuali cartolarizzazioni a salvaguardia del bilancio non solo locale ma anche mondiale.
Detto questo non voglio dimenticare di riferirmi al marketing in generale (non è una parola usata a caso né abusata e per seguire una moda) ed a quello secondario, guarda caso abbiamo speso milioni per il Piano Marketing e non lo stiamo attuando.
I cittadini ascolani per il momento si affida agli impieghi pubblici ed, in mancanza, alla crescita smisurata di ristoranti, pizzerie e bar per rifugiarsi in un lavoro che nulla a che fare con i progetti concreti che potrebbero, consolidandosi nel tempo, andare a vantaggio di tutti.
Perché dimenticare l´accoglienza, valutando l´offerta che si può dare al turista incrementando la cura della professionalità e creando, senza dimenticare la strategica posizione della città, sempre nuove occasioni e proposte di svago, accompagnate da un investimento mirato alla comunicazione per far crescere il turismo stanziale a vantaggio di quello "mordi e fuggi"?.
Potrei parlare per ore e scrivere trattati lunghissimi ma il giornale, per ragioni di spazio, non lo permetterebbe. E così gli alberghi. L´albergo è una struttura importante e redditizia se ne viene curata l´immagine , coordinandola con l´ambiente.
Se si investe in cultura, aggiungendo alle "olive fritte" anche un sistema di svaghi differenziato ed attraente, la città, la nostra città non può che trarne benefici.
L´operatore alberghiero non sbaglierebbe di certo se studiasse promozioni a vantaggio del visitatore e se impostasse con mezzi di comunicazioni tradizionali il passa parola, attraverso coloro che possono dire di essere stati accolti e trattati bene.
È necessario impostare, come già fanno gli operatori più preparati, un moderno direct mailing, supportato di un mezzo valido come quello del telefono, contornandosi di collaboratori e collaboratrici accattivanti e padroni della lingua nazionale oltre che internazionale. E così incentivare i propri collaboratori ad investire in visite studio ed innestarle alla propria azienda; scusatemi ma il C.U.P. esiste o dorme?
Per realizzare tutto ciò occorre avere coraggio e tuffarsi nel mare della convinzione, nella speranza che non ci aggredisca lo sconforto ma, al contrario, sempre la voglia di investire risorse per riceverne stimoli sociali ed economici che rimuovano l´interesse degli Enti Pubblici, dei Comuni, delle Province, delle Banche, delle Camere di Commercio e di tutti gli Enti Pubblici preposti affinché le tasse, giustamente richieste, ricadano ristoratrici sull´ambiente dove viviamo e che, diversamente potrebbe desertificarsi se non interveniamo con prontezza umana e di mezzi con convinzione e coraggio.
Riusciremo così a sconfiggere la voglia di impiego pubblico che ci pervade e ci indebolisce e ci rafforzeremo incrementando l´ambiente e sostenendolo con lavoro sicuro e non preda di interessi partitici e politici.
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28/02/2006
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Betto Liberati