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Maxi-operazione della Finanza di Ascoli, in materia di sicurezza e contraffazione dei marchi

Ascoli Piceno | 22 imprese controllate, 8500 prodotti sequestrati, 1 arresto e 5 denunce

Si è concluso da pochi giorni l’imponente dispositivo di controllo economico del  territorio, disposto dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno ed attuato - in via prevalente, a cura di tutti i Reparti della provincia - nei comprensori di Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio.

Il Piano, proseguito per ben tre giorni, ha visto l’impiego di 50 militari, dislocati nelle 18 pattuglie che hanno passato al setaccio interi quartieri dei citati comprensori connotati da un indice di potenziale duplice pericolosità dei prodotti posti in vendita: la “pericolosità sociale”, derivante dalla mancanza degli standards della sicurezza, la “pericolosità economica” derivante dai gravi pregiudizi arrecati all’economia legale dai prodotti oggetto di contraffazione.

È pertanto un piano che costituisce - e vuole rappresentare - uno degli aspetti di importanza del ruolo svolto dal Corpo a presidio non soltanto del corretto funzionamento dei mercati ma anche a tutela della sicurezza di tutti i consumatori e, nel caso specifico, anche dei bambini.

La Guardia di Finanza, infatti, alla luce della missione istituzionale definita in termini sistematici dal D.Lgs. n. 68/2001, è la Forza di Polizia con maggiore propensione e titolarità nell’azione di contrasto a fenomeni quali la contraffazione, la violazione dei diritti di privativa, l’immissione in commercio di prodotti non conformi agli standards di sicurezza europei e nazionali e, in generale, a tutte le condotte illecite che, oltre ad alterare il normale funzionamento del mercato e concorrenziale, rappresentano un danno ed un pericolo per coloro i quali operano nel rispetto delle regole.

"Gli effetti distorsivi generati, ad esempio, dalla contraffazione - commenta il Col.t.SFP Giuseppe Montanaro - sono molteplici e particolarmente rilevanti sotto l’aspetto economico, finanziario e sociale, in quanto provoca, innanzitutto, un danno al mercato - consistente nell’alterazione del suo funzionamento attraverso una concorrenza sleale basata sui minori costi di produzione - e, anche, un danno o pericolo per il consumatore finale - connesso alla sicurezza dei prodotti, specie in alcuni settori, come quello dei giocattoli.

Senza tralasciare gli ulteriori analoghi effetti che ricadono, infine, anche sull’erario, atteso che la produzione ed il commercio di prodotti contraffatti avviene attraverso circuiti paralleli a quelli convenzionali, in totale evasione fiscale ed i relativi introiti, nella loro maggiore consistenza, finiscono nelle mani dei sodalizi criminali che organizzano il grande traffico dei beni contraffatti e costituiscono quei capitali che saranno poi riciclati attraverso operazioni finanziarie nell’economia legale ovvero reinvestiti in altre attività delittuose.

Ventidue sono state le imprese complessivamente coinvolte nel piano - la maggior parte dei casi riconducibili a soggetti di nazionalità cinese operanti quali grossisti - e circa la metà di esse risultate non in regola con le diverse normative nazionali e comunitarie.

Rilevante ed assai remunerativa si è rilevata l’attività sopra citata, che, peraltro, ha consentito alle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ascoli Piceno di accertare altri numerosi reati “connessi”, per i quali, in un caso, il soggetto fermato - di nazionalità senegalese - è stato tratto in arresto per non aver ottemperato ad un precedente ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale.

Nei confronti del soggetto, inoltre, è scattata anche la denuncia all’A.G. per la detenzione in vendita di circa 400 supporti audiovisivi (CD e DVD) illecitamente duplicati e sprovvisti del marchio S.I.A.E.. Alquanto pesanti le conseguenze penali ascritte al senegalese, che trovano derivazione nell’imputazione dei reati ex artt. 473 (“Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali”), 474 (“Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”), 517 (“Vendita di prodotti industriali con segni mendaci”), 648 C.P. (“Ricettazione”) ed art. 171/ter della Legge n. 633/41 e successive modificazioni (“Materiale illecitamente duplicato e privo del marchio S.I.A.E.).

Sempre sul fronte dell’immigrazione clandestina, è stato individuato un altro soggetto di nazionalità nigeriana sprovvisto di regolare permesso di soggiorno e, pertanto, accompagnato presso la Questura di Ascoli Piceno per le incombenze di rito connesse all’emanazione e notifica del decreto espulsione da territorio nazionale.

Significativi i risultati conseguiti nell’esclusivo ambito attuativo del piano, che vedono, tra i dati di maggiore interesse, l’arresto di 1 soggetto, la denuncia a piede libero di altre 5 persone, l’espulsione dal territorio nazionale di 1 soggetto extra-comunitario, 11 persone verbalizzate, oggetto di sanzioni amministrative, 22 imprese sottoposte a controllo (di cui, 11, con violazioni), la scoperta di 1 evasore totale (nei cui confronti sono state simultaneamente avviate le operazioni di verifica fiscale), l’avvio di una verifica doganale e, infine, l’individuazione di 4 lavoratori completamente “in nero” che hanno  determinato la contestuale promozione delle corrispondenti verifiche fiscali.

In tali ambiti, circa 8.500 sono stati gli articoli sottoposti a sequestro per le accertate violazioni inerenti sia la contraffazione che la sicurezza dei prodotti; variegata la loro tipologia, che vede la predominanza di quelli per i quali sono state riscontrate difformità alle indicazioni previste dal D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206, più comunemente noto come “Codice del Consumo”.

Tra i prodotti sequestrati, ben l’85% hanno riguardato capi di abbigliamento (maglie, giubbotti, sciarpe e foulards) e relativi accessori (cinture e scarpe), il 10% hanno invece riguardato i giochi per i bambini (e, tra questi, 372 noti “puntatori al laser”) sprovvisti del marchio CE, la cui apposizione è invero specificamente prevista dalla normativa in vigore a tutela dei beni destinati all’utilizzo di bambini di età inferiore ai 14 anni.

Per tale motivo, l’imprenditore cinese detentore dei giocattoli è stato denunciato a piede libero all’A.G.; per il medesimo, è scattata anche l’ulteriore denuncia per la detenzione in vendita di alcuni capi di abbigliamento contraffatti e, in virtù dell’impiego di 1 lavoratore completamente “in nero”, è stato oggetto, altresì, di mirata verifica fiscale.

Alquanto variegati sono risultati anche i prodotti elettrici/elettronici sequestrati (il 5% del complessivo) , tra i quali, di particolare importanza per la sicurezza, si rilevano lampade alogene, spine elettriche, forni a microonde, fornelli e pentole elettriche, lampadine e multiprese elettriche.

Come ovvio, l’attenzione investigativa delle Fiamme Gialle, nella circostanza, non è stata circoscritta alle sole fenomenologie della contraffazione e della sicurezza dei prodotti, ma, nell’ulteriore estrinsecazione del ruolo di polizia economica e finanziaria, ha contemplato anche gli altri ulteriori aspetti di interesse istituzionale, con particolare riguardo agli obblighi tributari, previdenziali ed assistenziali ed intorno ai quali sono stati conseguiti gli ulteriori risultati già compendiati, concernenti la scoperta di 1 evasore totale, l’individuazione di 4 lavoratori irregolari e l’avvio di una specifica “verifica doganale”, tesa alla rilevazione di tutte le merci importate dal Paese d’origine, in raffronto alla correttezza e regolarità dei  precipui obblighi normativi e regolamentari.

Un piano, in sostanza, che, nei propri intenti e globalità d’azione, ha cercato ancora una volta di considerare attentamente e rivolgere l’operato del Corpo in favore dell’economia legale, attraverso un massiccio e capillare dispositivo operativo alla cui base di potenziale remuneratività hanno contribuito in maniera preponderante le consuete attività di monitoraggio ed intelligence, propedeutiche alla migliore analisi dei diversi contesti.

L’attività del Comando Provinciale proseguirà senza soste. A titolo esemplificativo, si evidenzia che, relativamente alla contraffazione la corrente annualità è caratterizzata da circa 12.000 articoli sequestrati contro i circa 45.000 del 2005, mentre, sul fronte della sicurezza dei prodotti, si rileva il già avvenuto superamento dell’entità degli articoli sequestrati, passato dai circa 2.300 di tutto il precedente esercizio ai circa 13.000 dei soli primi due mesi del corrente anno.  

23/02/2006





        
  



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