Strumentali e demagogiche e, stante la circostanza (cioè la giornata del ricordo, istituita con apposita legge, condivisa da tutte le forze politiche) particolarmente sgradevoli. Risultano solo tali le considerazioni del candidato sindaco del centrosinistra Giuseppe Buondonno nel suo intervento a proposito della via intitolata ai “Martiri delle foibe”,a suo dire provocatoriamente dislocata nei pressi dell’analoga via intitolata al partigiano fermano Enrico Bellesi.

Innanzitutto il fatto che a parlare sia proprio Buondonno, che milita in una formazione politica erede del partito comunista, che per cinquanta anni ha nascosto e negato quel tremendo eccidio di 20mila cittadini italiani, si commenta da solo.

Quanto invece al merito della questione evidentemente Buondonno non ha capito molto: la via intitolata a Bellesi resta; è stata solo inserita la nuova in un tratto del lungo viale della circonvallazione cittadina. Si tratta di una continuazione e del completamento indovinato di una triade oggi presente: Via Salvo D’Acquisto, l’eroico carabiniere martire del nazismo,Viale Bellesi, il partigiano ucciso dal nazifascismo e Viale Martiri delle Foibe, le migliaia di persone innocenti trucidate dai comunisti di Tito.

L’iniziativa dell’amministrazione comunale è stata quindi doverosamente assunta nello spirito, peraltro auspicato costantemente dal Capo dello Stato, del massimo rispetto di una memoria di pari dignità verso persone che sono state egualmente vittime dell’odio e della barbarie ideologica.

O forse per Buondonno ci sono martiri di serie A e quelli di serie B, guai solo ad ipotizzare degni di stare vicini ai primi?